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San Marco, gli operatori chiedono un prosindaco per Venezia

"Serve un referente con cui interloquire". Diverse proposte al Comune sulla gestione del turismo e sugli eventi

Sono troppi e i loro comportamenti discutibili. L’oggetto sono i turisti e a lanciare il grido d’allarme è l’Associazione di piazza San Marco che riunisce da ventisei anni 150 operatori dell’area marciana. "Da anni ci impegniamo per il bene della piazza, raccogliendo fondi per restauri e altre iniziative", ha spiegato venerdì il presidente dell’associazione, Claudio Vernier.

Le proposte

Nei mesi scorsi, negozianti, ristoratori e gestori di hotel hanno proposto due iniziative che porterebbero donazioni a Venezia, ossia l’esposizione di opere d’arte attraverso la rinomata Galleria Contini e l’organizzazione di un’esposizione di pregiate auto d’epoca tra l’isola di San Giorgio e San Marco, dove arriverebbero solo i vincitori, ossia i veicoli storici più di pregio. "Le idee sono state presentate in Comune e protocollate ma non è arrivata alcuna risposta", ha continuato Vernier.

Richiesto un prosindaco

A fronte dei problemi legati al fenomeno dell’overtourism (sovraffollamento) di Venezia e alla difficoltà di avere un interlocutore unico con cui rapportarsi, l’associazione chiede che sia individuata una figura, sulla falsariga di quello che un tempo era il prosindaco di Mestre, per la città storica. E mentre gli associati, venerdì, enumeravano i problemi di San Marco (venditori abusivi, turisti maleducati, granturismo in riva degli Schiavoni), da Ca’ Farsetti è arrivata la comunicazione che a breve ci sarà un incontro sulle iniziative proposte. "Siamo felici ma non va bene che si ottengano risposte puntando i piedi", ha commentato l’associazione.

Autonomia fiscale e gestione dei flussi

Due le proposte generali da presentare alle istituzioni: il riconoscimento di uno Statuto speciale per Venezia che permetta alla città di trattenere una quota del gettito fiscale prodotto; e l’adozione di un regolamento comunale che fissi un limite al proliferare di attività commerciali "incompatibili con la tutela del patrimonio monumentale e immateriale" (su questo si fa riferimento alle norme adottate a Firenze dal sindaco Nardella). Per quanto riguarda gli interventi specifici, l’associazione chiede "l’avvio di una gestione programmata dei flussi turistici per allentare la morsa di una pressione insostenibile. Nel caso di eventi da afflusso straordinario in area marciana, di prevedere un sistema di prenotazione e la chiusura al raggiungimento del numero massimo definito. Inoltre, altre proposte associative riguardano l’avvio di una campagna informativa con presentazione del regolamento di polizia municipale ai terminal della città e l’incremento di sistemi informativi su diritti e doveri del visitatore a rinforzo del potere sanzionatorio della Municipale".

"Serve più attenzione"

La delegazione FAI di Venezia evidenzia il "degrado esibito ogni giorno a milioni di visitatori: un degrado che allontana i veneziani dalla piazza, e li umilia". "Solo il controllo derivante da un radicato senso di appartenenza - prosegue - può garantire la tutela e la sopravvivenza di un luogo storico con tutte le sue tradizioni e le sue memorie. Siamo perciò solidali con l’appello dell’APSM affinché si affrontino con urgenza i problemi dell'area e dell'intera città". In modo simile si esprime il Gruppo 25 aprile: "Ci rincresce apprendere come siano rimasti senza risposta i progetti proposti. La sensazione che se ne ricava è quella di una gestione clientelare degli spazi più prestigiosi della città. In generale, auspichiamo che il sindaco dimostri una maggiore capacità di ascolto nei confronti delle proposte di chi vive e/o lavora a Venezia".

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