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Sconto in fattura, Confartigianato: «Per le imprese incassare i crediti è sempre più complicato»

L'allarme di Confartigianato: «Le aziende che per lavorare hanno accettato la modalità dello sconto in fattura ora sono a rischio, non disponendo della liquidità di cassa necessaria per far fronte ai pagamenti»

«Le nostre imprese legate all’edilizia sono cariche di incassi virtuali sotto forma di sconti in fattura, ma dopo le recenti novità riscontrano sempre più difficoltà a trasformarli in contanti reali, con evidenti problemi e il rischio di rendere sempre più difficile nel futuro lavorare con questa strumento. Nel breve, intanto, tutte queste aziende che per lavorare hanno accettato la modalità dello sconto in fattura ora sono a rischio, non disponendo della liquidità di cassa necessaria per far fronte ai pagamenti; dal personale ai materiali alle tasse». A lanciare l’allarme sulle conseguenze della stretta voluta sul meccanismo della cessione del credito dopo aver accettato lo sconto in fattura è il presidente della Confartigianato San Lio di Venezia Andrea Bertoldini, che si fa portavoce della pesante difficoltà in cui si stanno trovando sempre più imprese.

«La pubblicazione del Sostegni-ter – prosegue Bertoldini - ha cambiato in corsa le regole del gioco, bloccando le possibilità di cessione di molti operatori che avevano già preso accordi su lavori avviati. Ora, la drammatica conseguenza è che si sta azzerando quanto di buono, nonostante tutti i problemi, si era traguardato nel settore edile e nella sua lunga filiera nel biennio 2020-2021». A questi problemi si aggiunge poi la scelta di Poste Italiane di ammettere solo le prime cessioni. “Questi nuovi limiti – dice Enrico Vettore, responsabile di Categorie della Confartigianato veneziana - escludono le cessioni derivanti da sconto in fattura e limitano la possibilità di cedere il credito alle sole persone fisiche, escludendo quindi le imprese, fino a un importo massimo di 150mila euro. Non solo, Poste, con le lsue regole, ha escluso pure i crediti maturati a fronte delle spese avvenute nel 2021, peggiorando la situazione».

La questione secondo Confartigianato è drammatica, le aziende in teoria hanno incassato, ma in pratica si tratta di denari rimasti sui pezzi di carta, con i quali non si possono ovviamente pagare le spese di gestione. «Senza un correttivo legislativo ora più che mai necessario – conclude Bertoldini – il consiglio che ci sentiamo di dare alle imprese che stanno valutando di accettare il pagamento di interventi, sia di edilizia sia di impiantistica con lo sconto in fattura è di pensarci bene più volte, più che altro per non restare con il cerino acceso in mano soprattutto in questo momento ancora molto difficile per la nostra economia».

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