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Serata per l'autismo. «Più diffuso di quanto si creda, le diagnosi sono in aumento»

Evento organizzato dagli albergatori veneziani all'auditorium Santa Margherita: si raccolgono donazioni a sostegno del progetto CuoreAutismo

Un evento di Natale per sensibilizzare e raccogliere fondi: gli albergatori di Venezia (Ava) hanno scelto quest'anno di sostenere CuoreAutismo, dando vita (mercoledì 19 dicembre) a una serata all'auditorium Santa Margherita con artisti, musicisti e autorità. Presenti anche alcuni ragazzi "Asperger", che hanno permesso alla platea di scoprire qualcosa in più di una realtà di cui non si parla molto ma che è estremamente diffusa. Come ha spiegato Anna Cimino, coordinatrice del progetto, l'Asperger non è né una malattia né una sindrome, ma una "condizione": «Si tratta di una conformazione diversa, non sbagliata, che va dal ragazzino che ha passioni particolari, diverse da quelle di tutti i suoi amici, alle persone che hanno reale bisogno di una figura di supporto perché non sono indipendenti».

Tanti ospiti sul palco

Gli ospiti della serata hanno avuto modo di conoscere personalità molto varie, dal bambino appassionato di campane alle ragazzine che finiscono nelle mani di persone violente che approfittano della loro ingenuità. Applauditissimi due ragazzi Asperger saliti sul palco per presentare la loro arte: "il poeta" Raphel Carretti, giovane veneziano che ha letto i suoi Haiku, e Giovanni Morandini di Mogliano Veneto che ha presentato un breve estratto dello spettacolo teatrale (già audiodocumentario) “Alias cronache dal pianeta Asperger”.

Casi in aumento

A presentarli è stato il Principe Maurice, che per l'occasione ha voluto svelare qualcosa di molto personale: «Ho perso un fratello gemello in tenerissima età e anch'io, da bambino, ero portato all'autismo. Grazie al supporto dei miei genitori, di amici e degli altri bambini che non mi vedevano come un essere strano, sono stato meglio e da lì è saltato fuori il principe Maurice». Tra le esibizioni del Coro Voci Amiche e della Banda Vittoria, sono saliti sul palco altri ospiti, tra i quali l'assessore del Comune di Venezia, Simone Venturini. «La questione dell'autismo è una delle emergenze in tema di sanità. Registriamo un aumento di casi, anche legato al fatto che ora si è in grado di diagnosticarlo, mentre prima veniva derubricato a disturbo generico del comportamento. Non c'è ancora una risposta sufficiente a livello sanitario e spesso famiglie e associazioni si trovano ad autogestirsi. Il Comune di Venezia sta però collaborando con Ulss 3 e associazioni, e ha attivato un servizio mettendo a disposizione una sede e del personale apposito, ma serve un maggior investimento a livello nazionale. Ringrazio quindi chi organizza queste iniziative».

CuoreAutismo

Era proprio questo l'obiettivo di Stefania Stea, vicepresidente di Ava e organizzatrice dell'evento: «Sono situazioni che coinvolgono molte più persone di quante si creda. Per questo motivo Ava ha deciso di impegnarsi per cercare di sostenere CuoreAutismo. Ringrazio gli albergatori che hanno partecipato all'evento e coloro che, pur non essendo riusciti a passare, stanno continuando a fare donazioni all'associazione. È stato un momento speciale che ha visto alcuni ragazzi salire sul palco, disposti a raccontarsi. Così come ha fatto il Principe Maurice, che "principe della notte" e artefice di tanti eventi veneziani, ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di mettersi a disposizione di chi ne ha bisogno». La serata si è conclusa con gli auguri di Stefania Stea, la tesoriera Lorenza Lain, il presidente Vittorio Bonacini e il direttore Claudio Scarpa. La raccolta fondi per CuoreAutismo continua.

I dati

L’Ulss 3 negli ultimi due anni e mezzo ha messo in campo due équipe specializzate, una per la diagnosi e l’altra per la “cura” dell’autismo. Attualmente le due sedi di Mestre e Venezia, nelle quali operano entrambe le équipe, hanno in carico 170 minori residenti a Venezia, Marcon e Quarto d’Altino. Tra gli under 18 il 40% ha meno di 7 anni, il 46% è tra i 12 e la maggiore età. I casi gravi, di totale mancanza di autonomia, sono meno del 5%. Si stima che in tutto il territorio dell’Ulss 3 il numero di casi certificati sia circa il doppio. «Le due equipe sono formate da neuropsichiatri, psicologi, logopedisti ed educatori. Studiano percorsi individuali e collaborano con il Comune e le associazioni di genitori» spiega Maria Cristina Mambelli, responsabile unità “Infanzia, adolescenza e famiglia” dell’Ulss 3. Non esiste, però, un vero e proprio censimento nazionale. A livello italiano le stime si basano principalmente sui numeri delle scuole per le richieste di supporto e di insegnanti di sostegno. Proprio pochi giorni fa (giovedì) l’stituto superiore della sanità ha dato per la prima volta un indice statistico secondo cui l’autismo riguarderebbe l’1,35% della popolazione. 

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