Eventi aperti al pubblico. Protocolli, distanziamenti e regole: Comuni a lezione dagli ingegneri
In un convegno organizzato dalla Federazione degli ordini degli Ingegneri del Veneto tutti i riferimenti normativi per la gestione da parte degli organizzatori di spazi e percorsi in tempo di pandemia
Tutto quello che un organizzatore deve considerare in tempi di pandemia per la gestire “La sicurezza negli eventi e negli edifici aperti al pubblico”. È il tema e il titolo del convegno organizzato giovedì scorso dalla federazione Foiv (Ordini degli Ingegneri del Veneto) per approfondire la tematica della sicurezza e rispondere anche a casi specifici che sono stati inoltrati da alcuni Enti locali. Protocolli, riferimenti normativi, planimetrie per la gestione degli spazi e dei percorsi, assegnazione dei posti, verifica degli accessi, informazioni al pubblico: solo alcuni argomenti. Al convegno, organizzato con il patrocinio di Anci Veneto e Consorzio Cev, hanno partecipato oltre 180 le persone, tra cui molti sindaci.
Dalle mostre ai mercatini
Con il supporto di esperti e del direttore interregionale dei vigili del fuoco Loris Munaro, nel corso del convegno si è data risposta ai principali quesiti di enti locali. Tra questi la disposizione delle sedie e il loro eventuale ancoraggio, le distanze minime e il numero massimo di partecipanti (attualmente 1.000 all’aperto, 500 al chiuso), i documenti da presentare, l’organizzazione di premiazioni o marce podistiche, le modalità di allestimento di mostre mercato o l’organizzazione dei centri estivi.
Il supporto
«L’obiettivo di noi ingegneri del Veneto era e sarà di dare sempre un supporto tecnico agli enti locali – ha sottolineato Luigino Scomparin, consigliere e tesoriere di Foiv -. Finalmente si stanno riavviando tutte le attività che in emergenza pandemica erano state vietate. L’augurio è che queste manifestazioni segnino davvero una ripartenza definitiva e non più provvisoria e soprattutto che avvengano sempre sotto il segno della sicurezza». «Il Veneto da sempre conta tantissimi eventi – ha sottolineato Guido Cassella, referente del gruppo Sicurezza Foiv -. I cittadini veneti chiedono, i comuni da sempre rispondono. Nel 2019 sono stati organizzati, per fare un esempio, 324 mila eventi. Nel 2020, invece, abbiamo assistito a un calo di più dell'80% di pubblico e di oltre il 60% del numero degli eventi. Gli ingegneri veneti vogliono supportare le amministrazioni per far sì che nel 2021 gli eventi tornino a essere tanti e sicuri».
«Abbiamo patrocinato l’evento consapevoli delle necessità degli oltre 1200 enti locali nostri soci, soprattutto di piccole dimensioni, che cerchiamo di supportare nella quotidianità – ha affermato Alberto Soldà, direttore del Consorzio Cev -. I Comuni hanno bisogno di avere risposte ai quesiti che ricorrono nel momento di una manifestazione che, anche se legata a un momento di convivialità, è anche molto rischiosa per chi organizza. Siamo sempre pronti a dare una mano ai Comuni nello svolgere le loro mansioni».
L'aggregazione creativa
Maria Rosa Pavanello, vicepresidente vicario di Anci Veneto e sindaco di Mirano, ha sottolineato la necessità di supportare gli enti locali e ha suggerito di proseguire la collaborazione con gli ingegneri. «Le nostre strutture hanno bisogno di aggiornamenti, supporti e magari anche di modelli tipo. Sono pertanto da valutare anche nuove modalità di collaborazione, perché soprattutto nei Comuni più piccoli c’è bisogno di affiancamento. Sugli eventi c’è sempre maggiore responsabilità e richiesta di attenzione, pertanto devono essere organizzati e programmati nel rispetto delle normative, salvaguardando al contempo le peculiarità di ogni evento o comunità. Noi amministratori non vogliamo tarpare le ali a questa creatività e vivacità, ma è necessario coniugarle con la sicurezza».