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Smart control room al Tronchetto: «Torre di controllo di eccellenza per la sicurezza»

Coordina tutte le informazioni provenienti dai diversi flussi. Operando a livello nazionale e internazionale. Nuove sperimentazioni in atto. Le opposizioni: «Non risponde alle richieste dei residenti e alla regolamentazione dei flussi del turismo»

Sopralluogo alla Smart control room della polizia locale al Tronchetto ieri mattina dove si è svolta la II commissione consiliare unita alla nona. Operativa da un anno è la centrale di controllo che coordina tutte le informazioni provenienti dai diversi flussi di raccolta per verificare in tempo reale le necessità di intervento. «È una torre dei controllo dove confluiscono dati sulle previsioni meteo e sulle maree, le informazioni sui servizi di Veritas, di Actv, degli uffici del Comune e di altre forze dell'ordine ed è stata finanziata con fondi europei e comunali per un importo di quasi 20 milioni di euro», dice l'assessore comunale alla Sicurezza Silvana Tosi che ha aperto i lavori. La smart control room è diversa dal comando di polizia (operano comunque in sinergia) ed è coordinata dal vice comandante Maria Teresa Maniero.

A presentarla al Tronchetto sono il comandante Marco Agostini e il vice Gianni Franzoi del Nucleo investigazioni scientifiche del Servizio sicurezza urbana. È qui che da 5 mesi è attiva la sperimentazione di un sistema di intelligenza artificiale che si auto-perfeziona incamerando esperienze e serve a riconoscere alcuni particolari e individuarli nelle immagini delle 400 telecamere del territorio comunale. Una metodologia che si sta sempre più affinando, commentano Agostini e Franzoi, proprio in termini di velocità di rilevazione per localizzare persone in pochissimo tempo a partire da pochi indizi. «Una tecnologia come l'intelligenza artificiale può rivelarsi vincente quando la velocità è tutto».

La Smart control room della polizia locale al Tronchetto

La sede del comando della polizia locale, sempre situata al Tronchetto, è dotata di sale tecnologicamente avanzate che lavorano e forniscono dati non solo comunali ma anche del territorio metropolitano, con riferimento in particolare a 14 Comuni del veneziano. All'interno del comando c'è anche il personale degli uffici per la turnistica e per i dipendenti, e il servizio di Sicurezza urbana (che è anche a Marghera dove ci sono le unità cinofile). L'apparato dei dispositivi per le indagini sul falso documentale da alcune settimane è diventato polo di eccellenza per le procure del Veneto, per la direzione distrettuale antimafia di Venezia e Padova. Al piano terra della Smart control room ci sono le 7 celle per la custodia delle persone fermate, il centro di identificazione e fotosegnalamento e lo spazio di addestramento e di allenamento per la difesa personale. Per quanto riguarda il comando, c'è la rilevazione delle presenze sul territorio in tempo reale, che avviene attraverso le sim telefoniche, e quella che intercetta i veicoli con la registrazione degli eventuali minuti di ritardo, se si stratta di linee del trasporto pubblico locale, attraverso un sistema di monitoraggio della mobilità acquea in laguna (Moma) che se sarà omologato potrebbe consentire di rilevare il rispetto della velocità dei natanti direttamente dalla centrale.

«Ho chiesto – commenta il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!") - perché tutto questo dispiego di telecamere, computer, database ecc. non serva a rispondere a semplici richieste dei residenti. Giusto per fare un esempio, i cittadini di campo Santa Margherita e di vari altri luoghi della città passano notti insonni per la movida sempre più fuori controllo, ma quando chiamano i vigili urbani non risponde mai nessuno. Non ho avuto risposta, come sulla regolazione dei flussi turistici, per i quali mi hanno detto ci sarà una commissione apposita».

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