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Case di riposo, rimborsi per il Covid. Battuti: «Contagi e morti in crescita, nel silenzio»

Sambo: «Il comune non si pronuncia sul focolaio della rsa mestrina». Sostegno economico alle strutture residenziali e semiresidenziali accreditate e alle famiglie

Contagi e decessi in aumento all'Antica scuola dei Battuti di Mestre, la casa di riposo con sede in via Spalti a Mestre che ha iniziato a registrare i primi casi Covid nel pieno dell'estate, a fine luglio scorso. Dopo le prime decine si è giunti al centinaio e si sonmo registrati vari decessi, nonostante l'adozione del protocollo sanitario, con lo screening allargato a tutti i contatti di famigliari di ospiti e parenti. L'opposizione in Comune, con la capogruppo del Pd Monica Sambo, ha inviato un'interrogazione per chiedere chiarimenti all'amministrazione sull'emergenza. «Cosa si sta facendo per contenere la diffusione dei contagi? Come sono tutelati ospiti e dipendenti? Famiglie e residenti hanno il diritto di sapere - ha scritto la consigliera il 22 agosto. Qualche famiglia ha riferito di non essere più riuscita a parlare al telefono con i propri cari ospiti della struttura, a ferragosto -. Serve un investimento strategico su questi servizi - ha proseguito Sambo - a partire da una battaglia nei confronti della Regione per l’aumento delle impegnative, sia nel numero che nel valore economico, e una maggiore integrazione con i servizi socio sanitari delle Ulss».

I provvedimenti

Sono di martedì 2 provvedimenti di giunta regionale «in soccorso alle case di riposo e ai centri diurni per anziani, in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19». Un sistema straordinario, valido solo per quest’anno, di remunerazione delle  prestazioni rese dalle case di riposo, che in parte compensi anche le prestazioni non erogate per rallentamento nel turn over degli ospiti; e un progetto sperimentale di quote di accesso, per sostenere anche gli ospiti accolti in regime privatistico (senza la quota sanitaria della regione) e quelli che sono ancora in lista di attesa. È prevista una nuova quota sanitaria di accesso, del valore di 30 euro, per facilitare lo scorrimento delle graduatorie e rendere maggiormente sopportabili i costi alle famiglie che abbiano un congiunto non autosufficiente in attesa di accoglienza, ma ancora privo di impegnativa sanitaria.

Case di riposo

Il primo intervento è un ‘bonus’ straordinario per il Covid parametrato ai valori del fatturato 2019 e delle perdite registrate nel 2020. Se il fatturato delle quota sanitaria 2020 risulta compreso tra l’85% e il  95% di quello 2019, è riconosciuta una integrazione fino al 95% dei valori fatturati nel 2019. Mentre, per le strutture residenziali il cui il fatturato 2020 risultasse inferiore all’85 % di quello del 2019, la Regione riconosce un'integrazione del 10% sul fatturato sanitario 2020.  

Le famiglie

Il secondo intervento ricorda le ‘mini-quote’ introdotte nel 2010 (e successivamente abolite) per aiutare le famiglie prive di impegnativa a sostenere l’onere della retta di una casa di riposo: 30 euro al giorno. Il contributo straordinario decorre dal momento di ingresso del nuovo ospite, oppure può aver valore retroattivo già dal 1° gennaio 2020 per quanti sono già ospiti della casa di riposo, ma ancora in attesa dell’impegnata di residenzialità (cioè del pagamento della quota sanitaria della retta da parte del sistema sanitario regionale). La Regione conta di impegnare 21.734.000 euro, pari al 4,1% dei 515 milioni di euro previsti nel Fondo regionale 2020 per l’assistenza residenziale alle persone non autosufficienti. 

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