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Martedì, 23 Aprile 2024
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Leoni: per trattenere i medici bisogna fare di più. Zaia obietta: stipendi più alti della media

Secondo il presidente dell'Ordine dei medici di Venezia è necessario agire «per nobilitare la professione», specialmente per quanto riguarda gli addetti del 118 e del pronto soccorso

La soluzione per evitare la fuga dei medici, che sempre più spesso passano al privato o lasciano gli ospedali appena raggiungono l'età pensionabile, è di «nobilitare la professione», in particolare quella del prontosoccorsista e del medico del 118, che sono le più colpite dal fenomeno. Lo spiega alla "Dire" Giovanni Leoni, presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, secondo cui è necessario prevedere «una importante valorizzazione economica e la possibilità di avere un'evoluzione di carriera», in modo che quello del medico ospedaliero torni ad essere «un ruolo desiderabile nell'immaginario collettivo», con stipendi alti e determinati standard di riposo.

In caso contrario, sostiene Leoni, arginare la fuga di medici verso il privato sarà difficile, dal momento che lavorando come libero professionista si prende anche il doppio della paga rispetto a un impiego da dipendenti, senza peraltro avere gli stessi vincoli a livello di presenza e turni. «Il Veneto - aggiunge Leoni - qualcosa può fare da questo punto di vista, dal momento che ora spende per il personale sanitario meno di Emilia-Romagna e Piemonte, che hanno meno abitanti», e che secondo una recente indagine realizzata dalla federazione Cimo-Fesmed, ben l'89% dei medici ospedalieri veneti lascerebbe il posto se potesse farlo, un valore più alto del 17% rispetto alla media nazionale.

Tema affrontato anche dal presidente della Regione Luca Zaia: «I numeri dicono altro - dice il governatore - Dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2021 in Veneto ci sono 85 medici dipendenti in più. Non solo, anche il saldo tra assunti e dimessi parla chiaro: tra il 2021 e questo scorcio di 2022, 1.820 assunti contro 1.744 dimessi». Zaia replica anche sul problema degli stipendi: «Dalle ultime rilevazioni, sia gli stipendi dei medici che quelli dei dirigenti professionali, tecnici e amministrativi sono al di sopra della media nazionale: per i medici siamo a 85.285 euro contro una media italiana di 78.766 euro, per i dirigenti tecnici a 82.518 contro la media nazionale di 73.371. Certo - prosegue - ad alcuni concorsi i partecipanti non riescono a coprire il numero di posti richiesti, ma questa è la condizione attuale di totale impraticabilità sul mercato, quindi quei pochi che ci sono riescono a fare scelte professionali che più li aggradano».

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