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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Violenza contro le donne, un tavolo regionale fino a fine legislatura

Lanzarin: ««Sono molto preoccupata e angosciata per quello che sta succedendo. Abbiamo assistito a una escalation senza precedenti di violenza contro le donne nella nostra regione, anche contro mamme molto giovani con bambini piccoli»

«Sono molto preoccupata e angosciata per quello che sta succedendo. Abbiamo assistito a una escalation senza precedenti di violenza contro le donne nella nostra regione. Il fenomeno è nazionale ma abbiamo l’obbligo di capire cosa sta succedendo da noi con l’acuirsi di eventi di questo tipo, con feminicidi contrassegnati da una ferocia che è stata rivolta anche contro mamme molto giovani con bambini piccoli. Di fronte a quello che sta diventando un vero e proprio dramma sociale dobbiamo sentire il dovere di impegnarci a capire cosa possiamo fare più del lavoro già importante che è stato svolto fino ad ora».

Con queste parole l’assessore alla Sanità e ai Servizi sociale della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin, ha aperto i lavori del tavolo “Tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne”, insediatosi oggi pomeriggio, con collegamento online a causa delle misure per la prevenzione del contagio, e che resterà in carica fino alla fine della legislatura. L’assessore era affiancato dal dirigente dell’Uoc Area “Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Minori”. Il tavolo riunisce rappresentanti di tutti gli enti istituzionali, come gli enti locali, le prefetture, le forze dell’ordine, l’ufficio scolastico, l’Anci, l’università, le istituzioni sanitarie e sociosanitarie, la Corte d’appello.

L'assessore ha condotto anche un successivo webinair che ha visto la partecipazione, oltre che dei componenti del tavolo, anche di oltre 40 rappresentanti dei 27 centri antiviolenza, delle 27 case rifugio e dei centri per autori di violenza, operanti nel Veneto. «È stata avviata subito una proficua discussione, dettata da quello che è accaduto recentemente. La preoccupazione è condivisa ed è forte. È fondamentale proseguire nel lavoro di prevenzione primaria e secondaria. Per farlo è importante rafforzare la rete in modo che sia in grado di dare risposte ulteriori e precise. Un impegno contrassegnato da una progettualità trasversale, a cominciare dalle scuole, soprattutto in quelle superiori dove le prime esperienze affettive possono originare interpretazioni sbagliate del rapporto amoroso, portando a situazioni possessive di prevaricazione e maltrattamento».

«Continuare a fornire un’informazione adeguata dei servizi che sono a disposizione delle donne che subiscono violenza rimane un obbiettivo primario – prosegue l’assessore -. La rete che vede già coinvolte le farmacie, insieme ai pediatri di libera scelta o il medico di famiglia, deve essere allargata ad altri riferimenti non necessariamente istituzionali. Penso al ruolo che potranno avere le parrucchiere, le estetiste o i tassisti. Figure con le quali le donne hanno una frequentazione e possono entrare in sintonia ricevendo consigli e indicazioni». Tra i punti più importanti rimane anche la formazione e il continuo aggiornamento di chi si occupa di violenza, come il personale dei Pronto soccorso, o altre situazioni dove può essere intercettato il fenomeno».
 

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