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Trasporto aereo, «grido di dolore». Cisl chiede al governo di inserirlo nel piano di ripresa

Il manifesto con le richieste della Filt per il settore. Oggi, 25 febbraio, campagna di informazione e sensibilizzazione

«Abbiamo il dovere riportare il grido di dolore del trasporto aereo, letteralmente atterrato dalla pandemia». Così, in una lettera al presidente Luca Zaia, al prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto e al sindaco Luigi Brugnaro, il sindacato dei trasporti Fit Cisl è tornato a lanciare un appello per il comparto.

«Asset strategico per il nostro Paese, e per la Regione, nel 2020 ha registrato perdite pari al -100% nello scalo di Treviso, -88% a Venezia e -86% a Verona, con riflessi negativi economici e occupazionali che si protraranno per tutto l’anno 2021 e 2022 - scrive il sindacato -. Il settore è stato tra quelli più colpiti, che si è fermato per primo e che ripartirà per ultimo a causa delle varie limitazioni. Attualmente - continua - oltre il 75% del personale di terra e del personale di volo sta usufruendo di ammortizzatori sociali. Riteniamo necessario che il governo inserisca il trasporto aereo nel piano di ripresa economica del Paese con il coinvolgimento dei livelli istituzionali del territorio». Nel manifesto: “Sosteniamo il trasporto aereo, facciamo volare la ripresa”, Fit-Cisl elenca le principali criticità e indica un possibile percorso per uscire dalla crisi.

«Quando si parla di trasporto aereo si pensa, solitamente, solo alle compagnie aeree. In realtà il sistema del trasporto aereo è molto più complesso. È formato anche da operatori che garantiscono assistenza ai passeggeri, prenotazioni e check-in, trasporto dei passeggeri dal gate all’aeromobile, carico e scarico bagagli, fornitura del catering, pulizia degli aeromobili, assistenza ai passeggeri a ridotta mobilità, manutenzione aeromobili. È sostenuto anche dai gestori dei terminal aeroportuali e della security aeroportuale e da altri prestatori di servizi quali imprese di movimentazione, controllo del traffico aereo, dogane, servizi di ristorazione, servizi di autonoleggio, servizi commerciali in ambito aeroportuale, fornitori di carburante. Tra il 2010 e il 2019 i passeggeri trasportati in Italia sono aumentati del 37,3% e nel 2019 il numero totale di passeggeri transitati negli aeroporti si è attestato a più di 192 milioni con una media di circa 16 milioni di passeggeri al mese e di circa 526 mila al giorno. Prima della pandemia questi dati erano stimati, per il 2020, in crescita con conseguente beneficio per l’economia nazionale. I dati Istat confermano che nel 2017 operavano in Italia, nel settore del trasporto aereo, 193 imprese che hanno realizzato un fatturato di 9,4 miliardi di euro e occupato poco meno di 20 mila unità di lavoro, di cui il 99,7% sono lavoratrici e lavoratori dipendenti. Gli esperti stimano che a questi vanno aggiunti circa 20 mila lavoratrici e lavoratori dell’indotto e circa 10 mila stagionali. Per alcuni la scelta migliore sarebbe far fallire le compagnie aeree e le aziende in difficoltà e affidare il trasporto aereo ad altri vettori, coltivando l’illusione che questi possano fare gli interessi del nostro Paese. Noi pensiamo di no. Per queste ragioni chiediamo al governo di inserire anche il trasporto aereo nel piano di ripresa economica, di salvaguardare i livelli occupazionali e il reddito del settore, di attivare un coordinamento fra i vari ministeri interessati per gestire la crisi del settore e prorogare gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti, completando la riforma del sistema del trasporto aereo, avviata con l’articolo 203 del decreto rilancio, per combattere tutte le forme di dumping contrattuale e impedire che la concorrenza sia a discapito della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Serve perfezionare l’iter per consentire l’operatività della nuova compagnia di bandiera perché esca dalla fase di stallo e acquisisca gli asset a partire dal brand “Alitalia”. Oggi, 25 febbraio 2021, la campagna di informazione e sensibilizzazione, nei confronti delle istituzioni, degli stakeholder e dell’opinione pubblica ha avuto lo scopo di affermare la strategicità del comparto del trasporto aereo e sollecitare l’avvio del confronto con il ministero dello Sviluppo per salvaguardare i livelli occupazionali».

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