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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Mira / Oriago

Tumore al seno, dal convegno di Oriago una certezza: «Donne mai più sole»

Giovedì sera esperti del presidio ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier hanno parlato alla popolazione. Tra le testimonianze sul valore della prevenzione quelle delle donne del Trifoglio Rosa Mestre e di Cafè Coraggio

In Veneto si ammala una donna su otto e in Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 55.000 nuovi casi di cancro alla mammella, di questi l’1% è nel sesso maschile. E se l’incidenza dell’1-2% è in aumento ogni anno, i tassi di guarigione ormai sfiorano il 90%. Questo grazie alla diagnosi precoce che consente di individuare la neoplasia nella fase iniziale, e potersi quindi curare, ma anche adottando dei corretti stili di vita attraverso la conoscenza del proprio corpo, un'alimentazione equilibrata e attività fisica.

Un gruppo di esperti della Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier, centro di riferimento per la diagnosi e cura senologica, accompagnato da alcune donne che hanno portato la propria testimonianza, ne ha parlato rispondendo anche alle domande poste dal pubblico, alla popolazione di Mira durante la serata di giovedì all’Auditorium di Oriago. Tra gli interventi quello del radiologo senologo Bernardino Spaliviero, i chirurghi senologi Pasquale Piazzolla e Monica Baldessin del presidio ospedaliero trevigiano. Con loro Stefania Parrino cittadina mirese, nonché vogatrice delle “Trifoglio Rosa Mestre”, che hanno superato la malattia e Michela Bardi, ideatrice di “Cafè Coraggio” gruppo di ascolto nato “per sentirci meno sole e sostenerci a vicenda” tiene a ribadire Michela. Hanno portato la loro testimonianza mettendo in luce l’importanza dello stare insieme e dello sport della voga per andare oltre al difficile periodo che caratterizza la donna dopo la diagnosi del cancro al seno.

Ad aprire la serata il sindaco di Mira Marco Dori. «Parlare di prevenzione è sempre molto importante - ha detto - e ancor di più in queste occasioni in cui non solo c'è la possibilità di conoscere ma anche di parlare con persone che hanno attraversato momenti difficili della propria vita ma che sono riuscite a superarli e a darsi una prospettiva. Sosteniamo sempre queste iniziative che permettono di parlare di temi importanti con le parole giuste».

«Oggi siamo in grado, con le nuove tecnologie, di anticipare la diagnosi trovando la neoplasia quasi sempre molto piccola, anche nelle situazioni più complesse - afferma Matteo Geretto del presidio ospedaliero di Monastier (Treviso) - Da parte nostra ci siamo impegnati ad investire innanzitutto su ottimi professionisti ma anche nella migliore tecnologia che negli ultimi quattro anni è cambiata sia sul fronte della mammografia, ecografia, risonanza magnetica, biopsie sotto guida ecografica sotto stereotassi, con la tomosintesi sotto guida di risonanza magnetica. Opportunità che cambiano il destino delle donne che attraverso eventi come questo hanno l’opportunità di essere informate sull’importanza dell'arrivare prima che sia troppo tardi.

«Siamo convinte - dice la portavoce del Trifoglio Rosa Mestre, Cristiana Csermely - che arrivare a una diagnosi precoce sia fondamentale. Eppure il cancro al seno fa comprensibilmente ancora tanta paura. La nostra squadra, che da 11 anni pratica il dragonboat alla Canottieri Mestre come riabilitazione psicofisica dopo il tumore al seno, vuole testimoniare come sia possibile rinascere dopo la malattia. Sapendo che nella vita, come in barca, non saremo mai più sole». Il convegno è stato organizzato con la preziosa collaborazione del “Trifoglio Rosa Mestre” e il gruppo d’aiuto di donne rosa “Cafè Coraggio”.

Trifoglio Rosa Mestre mentre vogano-2

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