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Da Portogruaro a Roma in bici contro la violenza sulle donne: è l'impresa di Orietta Casolin

Un viaggio attraverso l'Italia, in collaborazione con Confindustria e l'amministrazione comunale di Venezia, per sensibilizzare su un importante tema sociale toccando diverse città con vittime di femminicidio

Una corsa in bici attraverso l'Italia per sensibilizzare contro la violenza sulle donne: è "Una corsa per un'amica", l'impresa di Orietta Casolin, 56 anni, nata a Portogruaro e con la passione per lo sport. Preparazione fisica, forza mentale e una grande sensibilità nei confronti del dibattito sociale sulla violenza sulle donne la spingono a intraprendere un viaggio, o meglio, una corsa in bicicletta che ripercorre le tappe di alcuni dei peggiori femminicidi della storia del nostro Paese. Con la collaborazione di Confindustria, che ha abbracciato questo progetto insieme all'amministrazione comunale di Venezia, a partire dal 14 novembre, la ciclista di Portogruaro, inizierà un viaggio seguita da un camper che la accompagnerà in ogni sua tappa da Ferrara a Ravenna, da Pesaro a L'Aquila, fino a raggiungere, il 25 novembre Roma e Città del Vaticano. 

«È nato tutto da un giro in bici che ho fatto con mio marito - specifica Orietta durante la presentazione del progetto avvenuta oggi stesso nella sede di Confindustria a Marghera - ho trovato in alcuni paesi vicino al mio dei messaggi rivolti ad alcune vittime di femminicidio e quelle parole mi hanno toccato. Quella che era solo una sensazione è diventata poi, un'idea e infine un progetto e dopo aver parlato con le istituzioni, ho deciso di intraprendere questo viaggio e far diventare concreto il mio sostegno per le donne in difficoltà» 

«Fare cultura d’impresa significa anche dimostrare che la nostra missione non è soltanto economica: siamo parte integrante del territorio, pertanto dobbiamo contribuire attivamene alla sua vita - commenta Vincenzo Marinese, Presidente di Confindustria Venezia - Diventiamo grandi quando tutti insieme riusciamo a coniugare l’interesse personale con quello collettivo. Orietta, lungo il suo percorso, potrà contare sulla preparazione atletica e su una grande passione. Una sensibilità comune alle numerose associazioni territoriali, appartenenti al Sistema Confindustria, che accoglieranno le tappe di questa coraggiosa ciclista. Anche noi abbiamo voluto supportare il viaggio di Orietta, poiché siamo convinti che iniziative simili mantengano alta l’attenzione su un cancro della società quale è la violenza di genere» 

Oltre 870 km di strada lineare e con dislivello per un progetto che vuole non solo ricordare le donne che hanno vissuto questi soprusi e non ce l'hanno fatta ma anche quelle che stanno vivendo ancora oggi atti di violenza e devono ancora trovare il coraggio di denunciare e affrontare i loro aggressori. 

«Ho scelto la bicicletta perché chi viaggia in bici è molto più vicino alla comunità in cui arriva  - sottolinea, inoltre, Orietta Casolin - e il contatto con le persone è sempre più diretto perché non sei un turista ma una sorta di pellegrino»

Una donna in viaggio per le altre donne, pedalata dopo pedalata, per ascoltare, conoscere e sensibilizzare sia il mondo femminile che quello maschile al rispetto della donna e dei suoi valori e cercare di evitare che ogni anno troppe donne muoiano di sola violenza. 

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