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Uomo Vitruviano da Venezia a Parigi? «Il "no" è una scelta di buon senso»

L'assessore alla Cultura del Veneto Corazzari si schiera con il sottosegretario ai Beni culturali. «Tre mesi di prestito prevedrebbero 10 anni di "riposo"»

«Ritengo che il sottosegretario ai Beni culturali faccia bene a dire no al prestito di un’opera d’arte se questo significa impedirne per lungo periodo l’esposizione nella sede in cui è custodita». L’assessore alla cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari si schiera con Lucia Borgonzoni, che nelle settimane scorse si è detta contraria al prestito al Louvre di Parigi dell’Uomo Vitruviano, il capolavoro di Leonardo da Vinci conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

«Sì agli scambi, ma salvaguardando l'incolumità»

«È giusto favorire gli scambi di opere tra le grandi istituzioni culturali internazionali - conclude l’assessore –, purché sia assolutamente salvaguardata l’incolumità dei capolavori che vengono concessi e che tale concessione non causi un danno a chi li detiene stabilmente. Questo, purtroppo, si verificherebbe se l’Uomo Vitruviano venisse prestato al museo francese». Il fragilissimo disegno, infatti, dopo essere stato esposto per tre mesi a Parigi necessiterebbe, secondo una valutazione degli esperti, di un ‘riposo’ di almeno dieci anni. «Una condizione inaccettabile e troppo penalizzante per Venezia, - conclude Corazzari - per le Gallerie dell’Accademia e per il pubblico italiano a cui l’opera verrebbe di fatto sottratta per un decennio».

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