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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Piano vaccini Veneto, Cgil: «Oltre 207 mila over 84 non sanno quando sarà il loro turno»

«Questa incertezza sui tempi sta creando panico anche di fronte alle varianti del virus sempre più diffuse. Chiediamo alla Regione di rivedere il programma per dare conforto ai grandi anziani»

C’è l’anziano contrariato ma quasi rassegnato. «Il momento della vaccinazione per gli ultra-ottantaquattrenni è ancora lontano. Speriamo solo di essere in vita quando arriverà il mio turno». E la figlia disperata per la situazione della madre: «ha 88 anni, vive col badante, non può muoversi, siamo in tre ad alternarci. Come e quando verrà vaccinata?». C’è il pensionato ottantaseienne arrabbiato: «quando toccherà a me? Non si può più aspettare». E il nipote preoccupato di fronte a un piano che appare discriminatorio: «E mia nonna novantenne? A quando? Non capisco la logica. Mi spiegate la ratio di cominciare dagli ottantenni e non dalle persone ancora più anziane?».

È un boom di richieste di aiuto, assistenza e informazioni dopo la denuncia delle tre sigle sindacali dei pensionati Cgil Cisl e Uil del Veneto nei confronti di un piano vaccinale regionale considerato «lacunoso per le categorie dei grandi anziani». In questi ultimi giorni lo Spi Cgil regionale sta raccogliendo le preoccupazioni di decine di veneti, di figli e nipoti di ultra-ottantaquattrenni e di anziani, molti dei quali si sentono messi da parte e ribadiscono invece la propria vitalità e la propria voglia di vivere. Secondo quanto rilevato dal sindacato in base all’attuale programmazione regionale, 207 mila ultra 84enni veneti non sanno ancora quando si potranno vaccinare. L’unica cosa certa è che dovranno aspettare diverse settimane, mentre nelle altre regioni li stanno già vaccinando.

«Questa incertezza sui tempi sta creando panico anche di fronte alle varianti del virus sempre più diffuse. Le segnalazioni che riceviamo sono drammatiche – confermano della segreteria dello Spi Cgil del Veneto -. Gli anziani hanno tantissimi interessi, rappresentano la memoria della storia del nostro Paese, con le loro pensioni aiutano i propri cari a far quadrare i bilanci familiari. Il segnale che si lancia con questa programmazione è inquietante, sembra che certe categorie di persone a rischio siano sacrificabili. Questo – concludono dallo Spi - non lo accettiamo e chiediamo alla Regione di rivedere il proprio piano vaccinale per dare conforto ai nostri grandi anziani che in questo momento si sentono abbandonati. Parliamo di persone che per il 90% sono prontissime a vaccinarsi, come dimostra un nostro recente questionario sul tema».

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