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Vaccino anti-Covid: in Veneto nove anziani su dieci sono a favore

I risultati di un'indagine svolta dalla Cigl su un campione di oltre 2mila over 65. Emerge anche che 7 su 10 sarebbero favorevoli all'obbligatorietà

Gli anziani del Veneto sono pronti a vaccinarsi in massa contro il Covid-19, secondo un sondaggio realizzato dalla Cgil. Tra poco tocca a loro: al termine di questa prima fase della campagna vaccinale, riservata agli operatori sanitari e alle case di riposo (che dovrebbe concludersi per fine mese), i prossimi a essere vaccinati saranno circa 360 mila ultraottantenni residenti nella nostra regione.

Quasi tutti a favore

Spi Cgil ha sottoposto a oltre 2mila persone over 65 un questionario sul tema, scoprendo che «gli anziani veneti si faranno vaccinare in massa, convinti che sia la scelta giusta per tutelarsi» nonché «l’unico modo per superare la pandemia». Secondo l'indagine (2.197 questionari, 63% uomini, 37% donne), 9 anziani su 10 si faranno “immunizzare” non appena arriverà il loro turno: un risultato che i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno definito confortante, in vista dell'avvio imminente di una campagna per invitare i propri iscritti a vaccinarsi.

Obbligo o no, i pareri

L’indagine mostra altri risultati importanti: circa 7 anziani veneti su 10 sarebbero favorevoli all’obbligatorietà del vaccino e il 10% si dice indeciso, per lo più ritenendo necessario renderlo obbligatorio ma solo per certe categorie (per esempio, i medici e gli operatori sociosanitari). Tra quell’esiguo 2,9% di ultrasessantacinquenni che non intendono vaccinarsi, domina la paura degli effetti collaterali. Pochissimi affermano di non temere il virus e tra loro le opinioni sono variegate: c’è chi si definisce no-vax, chi arriva da esperienze nefaste, chi ritiene la sperimentazione troppo affrettata. Rappresentano, comunque, «una parte davvero marginale del campione preso in esame».

Il sondaggio, secondo i segretari veneti Elena Di Gregorio (Spi Cgil), Vanna Giantin (Fnp Cisl) e Fabio Osti (Uilp Uil), consegna «dati molto incoraggianti, a maggior ragione se consideriamo l’ampiezza del campione». «Il vaccino - scrivono - è uno dei più preziosi strumenti a garanzia della salute pubblica e vaccinarsi è una scelta responsabile, per se stessi e per chi ci circonda. Non possiamo quindi che rinnovare il nostro invito a farlo, non appena sarà possibile».

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