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Boom di vaccinazioni antinfluenzali nel Veneziano. In centro storico servono dosi in più

Massima adesione da parte della popolazione. Scassola (Fimmg): «A Venezia potrebbe servire fino al 20% in più delle dosi»

La campagna vaccinale antinfluenzale 2020/2021 supererà sicuramente i livelli degli anni scorsi. A confermarlo sono i dati relativi al primo "turno" di vaccinazioni, cominciate con due settimane di anticipo rispetto agli anni scorsi. Con ogni probabilità, entro metà novembre la campagna si potrà dire conclusa, a differenza degli anni scorsi quando, invece, proseguiva fino a fine anno. 

Il caso Eraclea

Basti pensare che, solo nell'Ulss 4, in poco più di una settimana dall'avvio della vaccinazione sono state somministrate oltre 30mila dosi di vaccino, in particolare dai medici di medicina generale che hanno operato sia nei propri ambulatori e sia in palazzetti dello sport e palestre messi a disposizione dalle amministrazioni comunali. In questo caso l'esempio più eclatante è stato quello di Eraclea dove qualche giorno fa, al palazzetto dello sport di via Largon, in una sola mattinata sono stati vaccinati 550 ultrasessantenni su un totale di 2845 (sempre over 65) residenti in questo comune.

Venezia e Mestre

A Venezia centro storico, addirittura si pensa che ci potrebbe essere la necessità di ricevere fino al 20 per cento delle dosi in più per far fronte alle richieste. Qui, le scorte erano arrivate in un'unica tranche, a differenza della terraferma, a Mestre, dove si è cominciato con il 50% delle dosi e da un paio di giorni è arrivata la restante metà. «Vediamo se riusciamo a recuperare vaccini in più. Siamo in collegamento con l’azienda sanitaria», spiega Maurizio Scassola, presidente provinciale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). 

I medici e gli orari extra

«I medici di medicina generale hanno fatto fronte alla vaccinazione con un impegno notevole - continua Scassola -. Molti di loro lavorano da soli, il 25 nelle medicine integrate. Hanno fatto orari extra e molti hanno dedicato dei giorni completamente a favore delle vaccinazioni sia in settimana che il sabato, con il cosiddetto vaccino day. Per noi, un risultato importantissimo». Una buona prova generale, insomma, in preparazione a quella che presto potrebbe essere la campagna di vaccinazione dal Covid 19. «Abbiamo dato un segnale importante alla popolazione che si sta comportando con partecipazione e responsabilità - aggiunge Scassola -. Va sottolineato che c'è stata e continua ad esserci anche molta collaborazione tra le due aziende sanitarie, Ulss 3 e Ulss 4, abbiamo avuto grandi disponibilità da entrambe per avere degli spazi extra da dedicare alle vaccinazioni».

Nell'Ulss 4, completata la prima tranche di vaccini si procede ora verso la seconda ed ultima fase fissata a inizio novembre, che andrà a rispondere a tutte le richieste. «Premesso che quest’anno la vaccinazione per l'influenza è vivamente consigliata per evitare una sovrapposizione con l'infezione da coronavirus – spiega il direttore del servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'Ulss 4, Lorenzo Bulegato – abbiamo registrato una vera e propria corsa al vaccino. I motivi sono sostanzialmente tre: la voglia di proteggersi dall’influenza in tempi di pandemia, l'ottimo lavoro dei medici di famiglia che si sono subito attivati per vaccinare i propri assistiti e la collaborazione delle amministrazioni comunali che hanno messo a disposizione ampi spazi per l’immunizzazione».

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