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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Veneto: una regione sempre più anziana, 208 mila gli ultraottantenni soli e non autosufficienti

I sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp lanciano l'allarme per una maggiore tutela della parte debole della società

Non autosufficienza e solitudine, sono queste le sfide di una regione sempre più anziana come il Veneto che conta, a oggi, 208 mila ultrasettantenni che soffrono di queste condizioni. Le stime parlano di un aumento del 60% nel 2040 e i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp lanciano l'allarme. Gli anziani vanno tutelati e senza riforma delle Ipab la Regione sprecherebbe un'altra legislatura. 

Più aspettative di vita, più invecchiamento della popolazione

L'aumento delle aspettative di vita fa emergere con ancora più chiarezza il problema relativo alla salute e ai servizi per gli anziani. In Veneto, infatti, si contano 1.122.005 ultrasettantacinquenni e 347.165 ultraottantenni. La percentuale di anziani è passata, nel decennio 2008-2018 dal 19,5 al 22,6% e le aspettative di vita, in 30 anni (2018-2048), passerà per gli uomini da 81,6 a 85,6 anni e per le donne da 85,9 a 89, 2 anni. Le anziane, del resto, già sono la grande maggioranza: se nella fascia 65-74 anni in Veneto le donne sono il 52,40%, in quella 75-84 anni la percentuale sale a 57,10% per poi impennarsi al 70,3% nella fascia 85-94 anni e aumentare ancora. L'invecchiamento della popolazione porta con sé il problema della solitudine e della non autosufficienza. In dieci anni, le persone sole con più di 60 anni in Veneto sono aumentate del 18% e anche i numeri relativi agli anziani non autosufficienti con più di 65 anni è cresciuto, negli ultimi 5 anni, del 4%, per arrivare a un +4,6% per gli ultraottantenni. 

Riforma Ipab

Il Veneto è rimasta l’unica regione d’Italia a non aver riformato le Ipab (106 in Veneto quelle che sono Centri servizi per anziani), a non aver cioè recepito una legge nazionale del 2000 che prevedeva la loro trasformazione in strutture da inserire nella rete di assistenza territoriale. In questa vacatio il settore privato è stato enormemente favorito grazie ai minori costi di gestione e ai minori controlli. I posti letto privati nelle strutture residenziali per anziani sono maggiori di quelli pubblici (17.839 a 16.534) e le impegnative di residenzialità, 24.359, sono evidentemente insufficienti. Da maggio 2019 Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp del Veneto hanno promosso e partecipato alle continue iniziative (presidi, manifestazioni, raccolte firme) assieme alle confederazioni e alle sigle della funzione pubblica e dei servizi per sollecitare la Regione a non perdere anche questa legislatura.  

Le altre richieste dei sindacati

Per i sindacati dei pensionati le altre priorità da rilanciare sono: il ripristino di un sistema di rivalutazione delle pensioni equo, l’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima, il taglio delle tasse sulle pensioni, la separazione della previdenza dall’assistenza, un adeguato finanziamento del servizio sanitario nazionale per permettere a tutti di curarsi. Infine, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Pensionati richiedono gli investimenti nella medicina del territorio, nelle cure intermedie e nella domiciliarità. 

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