rotate-mobile
Attualità

Laboratorio per la società del futuro: Venezia si candida al progetto voluto da von der Leyen

Su proposta delle università Ca’ Foscari e Iuav, Venezia punta a far parte delle cinque città europee protagoniste dell’iniziativa New European Bauhaus. «Insieme per progettare nuovi modi di vivere»

Venezia si candida ufficialmente al New European Bauhaus, il progetto promosso dal presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che vuole unire le diverse discipline del sapere per progettare nuovi modi di vivere il territorio, coniugando allo stesso tempo i temi della sostenibilità, della bellezza e dell’inclusività. 

Un invito che sembra essere stato lanciato apposta per una città che da sempre è crocevia di tradizioni, costumi e culture differenti. Non a caso, forte della propria storia e delle proprie possibilità, Venezia risponde alla chiamata rafforzando la rete tra istituzioni, associazioni e cittadinanza già consolidata negli anni. La candidatura al progetto europeo è stata presentata questa mattina, in videoconferenza, dalle università Iuav e Ca’ Foscari alla presenza di Elena Donazzan, assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, e di Paola Mar, assessore comunale alla Promozione del territorio.

Venezia si candida quindi ad essere una delle città europee protagoniste dei cinque progetti pilota che la Commissione Europea selezionerà e finanzierà: una proposta nata dallo sforzo congiunto dei due atenei che hanno già avviato un tavolo di lavoro con Comune di Venezia e Regione Veneto, Accademia di Belle Arti e Conservatorio Benedetto Marcello, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, La Biennale di Venezia, Fondazione di Venezia e con Autorità Portuale, Confindustria e i Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia.

Un’iniziativa fatta su misura della città lagunare, come ricorda l’assessore Mar: «Il New European Bauhaus è un progetto che si sposa perfettamente con noi, anche per quanto riguarda la nostra capacità di affrontare e prevedere le sfide del futuro. È veramente importante essere qui oggi ed è importante dichiarare la nostra capacità di fare rete. È un’iniziativa che sembra derivare dalla stessa essenza della città e del suo territorio, una sfida che noi vogliamo affrontare insieme».

La candidatura raccoglie il pieno supporto anche della Regione Veneto: «Si tratta di un’impresa che si sposa perfettamente con le politiche regionali, mi riferisco in particolare all’iniziativa lanciata di recente dalla Regione che propone Venezia come capitale mondiale della sostenibilità – spiega l’assessore Donazzan –. Il capoluogo veneto, in quanto emblema di bellezza, inclusività, vita ed economia ha tutte le carte in regola per essere una delle città europee che saranno scelte per ospitare la New Bauhaus e riteniamo che a Venezia, più che altrove, si possano soddisfare gli obiettivi che il presidente Van Der Leyen ha voluto definire come prioritari nel suo programma di governo».

La progettazione di nuovi modi di vivere all’insegna dell’arte, della cultura e dell’inclusione sociale rappresenta una sfida che le istituzioni veneziane sono infatti entusiaste di raccogliere: «Il New European Bauhaus è un'occasione irripetibile per ripensare le forme di convivenza dopo la pandemia, riconfigurando i nostri spazi e i nostri stili di vita in chiave sostenibile e inclusiva – spiega Tiziana Lippiello, rettrice di Ca’ Foscari –. Questa iniziativa rappresenta per la nostra città l'opportunità di fare rete, varcando le frontiere locali e nazionali e stringendo relazioni forti e durature con gli altri paesi europei in vista di un comune obiettivo di speranza. La progettazione è già iniziata: raccoglieremo le varie proposte e metteremo a sistema ciò che ogni istituzione sta elaborando. Vogliamo riaffermare il ruolo centrale di Venezia come incrocio di civiltà».

Sulla centralità veneziana e sull’idoneità della città a candidarsi come una delle capitali del progetto si esprime anche Alberto Ferlenga, rettore di Iuav: «Il New European Bauhaus costituisce una straordinaria possibilità di affermare su scala globale un nuovo umanesimo capace di restituire alla società un ruolo centrale nella produzione continua dell’ambiente. Forse per la prima volta le principale istituzioni cittadine, culturali e politiche si sono incontrate attorno a un tema che ha riscontrato l’interesse di tutti, proprio perché ognuno di noi ha riconosciuto una innata coincidenza tra le prerogative di questo progetto e le possibilità di una città come Venezia». 

Tra gli ambiti di ricerca già in corso nelle università veneziane che potranno confluire nel nuovo Bauhaus ci sono: la sostenibilità (ambientale, alimentare, sanitaria, dell’edilizia, dei trasporti e della mobilità), la finanza verde, la coesione sociale, la lotta alle disuguaglianze e alla marginalizzazione, politiche di integrazione e di innovazione sociale, patrimonio culturale, turismo sostenibile e tecnologia. In questo modo i due atenei, coadiuvati dalle realtà cittadine, lavoreranno per creare una proposta unica per la Venezia del futuro e per realizzare un approccio replicabile anche in altre realtà.

In vista della candidatura, Ca’ Foscari e Iuav hanno avviato la fase di design dell’iniziativa e lanceranno prossimamente un sito internet nel quale raccogliere e coordinare le iniziative attualmente in fase di sviluppo nei due atenei e in città per definire i caratteri del New European Bauhaus. Il sito sarà aperto alla cittadinanza e a quanti intendono proporre la loro personale visione sull’iniziativa.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Laboratorio per la società del futuro: Venezia si candida al progetto voluto da von der Leyen

VeneziaToday è in caricamento