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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Venezia capitale mondiale della sostenibilità: firma dell'atto costitutivo della Fondazione

A fare gli onori di casa il sindaco Luigi Brugnaro e con lui il presidente della Regione Luca Zaia. L'impegno a creare turismo sostenibile, intervenire sul tessuto commerciale, sulla residenzialità e a creare 15 mila posti di lavoro

Durante il G20 dell'Economia a Venezia è iniziato il progetto "Venezia capitale mondiale della sostenibilità" con la firma dell'atto costitutivo della Fondazione. Alla presenza del ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nel corso di un incontro in prefettura in cui hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti delle istituzioni fondatrici del progetto: il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la città è divenuta riferimento di un laboratorio globale di riqualificazione urbana e ambientale. Erano presenti anche i rappresentanti delle prime istituzioni e aziende promotrici della Fondazione: Snam, assicurazioni Generali, Confindustria Veneto, Università di Ca’ Foscari, Eni, Boston Consulting Group, Iuav, Accademia di Belle Arti, conservatorio Benedetto Marcello e Fondazione Giorgio Cini. Siglato l'impegno a creare turismo sostenibile, intervenire sul tessuto commerciale, sulla residenzialità e a creare 15 mila posti di lavoro.

Per Snam e Generali c'erano l’amministratore delegato Marco Alverà, e il Ceo Philippe Donnet. Per Confindustria Veneto il presidente Enrico Carraro, e per l’Università di Ca’ Foscari la rettrice Tiziana Lippiello. Per Eni Giuseppe Ricci, direttore Energy Evolution, e per Boston Counsulting group Francesco Guidara, marketing director. Le istituzioni culturali e accademiche sono intervenute con la delegata del rettore Valeria Tatano per l’Università Iuav, il presidente Fabio Moretti per l’Accademia di Belle Arti, il direttore Roberto Gottipavero per il conservatorio Benedetto Marcello e il segretario generale Renata Codello per la Fondazione Giorgio Cini. L'Università degli Studi di Padova partecipa al progetto, alla pari delle altre istituzioni accademiche, e formalizzerà successivamente l’adesione.

L’obiettivo del progetto è quello di promuovere lo sviluppo di un piano di interventi funzionali alla crescita sostenibile del territorio, in particolare il rilancio di Marghera come polo per la produzione di energie alternative, la riqualificazione urbana e la promozione del patrimonio artistico e culturale di Venezia. L’iniziativa si propone anche di rendere la città un centro di rilievo mondiale per il dibattito scientifico accademico e culturale sui temi della sostenibilità e Esg (ovvero temi di ambiente, sociale e governance), anche attraverso l’organizzazione di una “Biennale della Sostenibilità”, riunendo ogni due anni istituzioni, accademici, esponenti del mondo dell’arte e delle scienze e imprese per discutere e proporre soluzioni sui temi relativi ai cambiamenti climatici e, più in generale, della sostenibilità.

Venezia è sempre più spesso minacciata da fragilità cicliche e strutturali che mettono a rischio il patrimonio artistico, il sistema socio-economico e residenziale e l’ecosistema lagunare. Il compito della Fondazione sarà quello di portare avanti azioni concrete per lo sviluppo sostenibile di Venezia in vari ambiti di azione, tra i quali: transizione energetica e sostenibilità ambientale: avviare un polo di idrogeno e energie alternative a Marghera; favorire la decarbonizzazione e circolarità a Venezia; favorire la circolarità (riciclo rifiuti organici e plastici); avviare il progetto "Venisia", un centro di innovazione e accelerazione di startup; manutenzione e difesa dell’ecosistema lagunare; tutela della biodiversità e promozione della bio-agricoltura. 
Formazione e ricerca per favorire il rilancio dell’offerta accademica e lo sviluppo di corsi di formazione sui temi della sostenibilità. Sono previste anche l’apertura e il potenziamento di sedi di fondazioni e centri sui temi della sostenibilità e la promozione di Venezia come città campus internazionale.

Tra le altre aree di lavoro sono incluse anche il turismo sostenibile, con il lancio di una piattaforma digitale per gestire i flussi, l’avvio di un piano per il commercio e residenzialità e azioni per favorire l’inclusione sociale. «La questione climatica è fondamentale e bisogna agire in fretta – sono le parole del ministro Franco -. Il G20 ha posto questo tema come cruciale, come una priorità. Uno dei motivi per fare il G20 a Venezia, dove per me c’è aria di casa, è proprio il delicato rapporto con l’ambiente di questa città, che nella storia ha deviato tre fiumi per salvaguardare la laguna. Venezia era il posto adatto per questa ottima iniziativa».

«Venezia non è un museo, non è soltanto eredità: Venezia è un esempio di sostenibilità per la sintesi unica di storia, ambiente, economia e tecnologia che rappresenta e che la rende un modello per il resto del mondo – sottolinea il ministro Brunetta -. La nascita della Fondazione si muove nella direzione di proteggere e valorizzare il bene culturale Venezia, le sue pietre, le donne e gli uomini che la abitano e che meritano una città vivibile. Questo progetto mette Venezia al centro della sfida del futuro: tenere insieme patrimonio culturale, sviluppo, ambiente e qualità della vita».
 
«La presenza in questi giorni a Venezia del G20 Economia, evento che dopo la pandemia rappresenta il pilastro del piano finanziario di rilancio del Paese e dell’Unione Europea, conferma la vocazione universale di questa città - commenta il presidente Zaia -. Il mondo è chiamato ad affrontare una ripartenza senza precedenti storici recenti, confrontandosi su finanza verde, economia circolare e sostenibile, trasparenza del flusso di capitali, azioni per il clima e a tutela dell’ambiente e della biodiversità. Venezia è un laboratorio per tutto il pianeta in cui valorizzare e realizzare progetti strategici, soprattutto in relazione all’ambiente e all’efficienza energetica». «Venezia, nell’anno in cui celebra i 1600 anni dalla sua Fondazione, guarda al futuro e dimostra, con questo importante progetto, non solo il suo ruolo di città Capitale del Veneto ma anche il suo essere luogo di innovazione e d’avanguardia culturale e tecnologica – afferma Brugnaro -. Un bagaglio di esperienza e sperimentazione che vogliamo mettere a disposizione del mondo intero. Sono orgoglioso di vedere avviato questo prestigioso e ambizioso progetto che premia un percorso virtuoso che la città sta portando avanti toccando tutti quegli aspetti che possano farle meritare il titolo di capitale mondiale della sostenibilità. Vogliamo così dare una risposta a quei ragazzi che ci chiedono di fare qualcosa di concreto per la salvaguardia dell'ambiente».

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«Venezia è un patrimonio naturale, artistico, culturale e scientifico di tutto il mondo - dichiara Alverà di Snam -. Dobbiamo difenderla dalle sue fragilità strutturali e soprattutto dalla minaccia del cambiamento climatico. Il G20 ha lanciato un messaggio potente di attenzione alla sostenibilità e al pianeta. E sempre da qui, con il nostro progetto, raccogliamo questo invito per rendere la città un simbolo globale di ripartenza all’insegna della tutela dell’ambiente, della valorizzazione del territorio e del dibattito sugli Esg, proteggendo e rilanciando questa città». «Il legame tra Generali e la città di Venezia risale a quasi duecento anni fa, alla nascita della compagnia. Oggi questo rapporto è ancora più forte, e lo è sotto il segno della sostenibilità - dice il Ceo Donnet -. Ne sono prova progetti quali il recupero dei Giardini Reali con la Venice garden foundation e il restauro delle Procuratie vecchie a San Marco, destinato a diventare l’hub dell'iniziativa promossa da Generali: "The Human Safety Net", attiva in 23 Paesi nel mondo. Le Procuratie, che saranno riaperte al pubblico per la prima volta dopo 500 anni, le mettiamo a disposizione anche per la sede di questa iniziativa».

«Le imprese devono contribuire al cambiamento e indicare le scelte di politica industriale che ritengono strategiche per continuare a produrre valore ed essere competitive - sostiene Carraro di Confiundustrua Veneto - La fondazione di Venezia capitale mondiale della sostenibilità ci permetterà di sviluppare il piano regionale per la creazione di una hydrogen valley che coinvolga distretti e filiere industriali del Veneto a partire dall’area di Marghera. È la strada per arrivare non solo un significativo abbattimento di Co2 attraverso il consumo di energia pulita nei processi industriali, ma anche alla riqualificazione di molte aziende in una supply chain per la produzione di idrogeno». «L'Università Ca' Foscari Venezia, lo Iuav, l’Accademia di Belle Arti di Venezia e il conservatorio Benedetto Marcello con la firma del protocollo odierno, in occasione del G20 attualmente in corso nella città lagunare, accolgono con soddisfazione il compimento di un passo decisivo per un futuro più sostenibile – è il pensiero della rettrice di Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello -. La partecipazione alla costituzione di una fondazione, insieme alle altre istituzioni del territorio e nazionali, che sarà valutata dai rispettivi organi di governo, ha come obiettivo l’avvio del progetto Venezia capitale mondiale della sostenibilità».

«Venezia rappresenta la bellezza italiana nel mondo, ne rappresenta in modo importante la storia, l’arte, la cultura - argomenta Ricci, direttore Energy Evolution di Eni - È fondamentale che continui a replicare la sua eccellenza guardando al futuro, alla scienza, alla ricerca, all’innovazione e alla tecnologia. Elementi che Eni riconosce nel territorio e pone alla base della sua strategia di transizione verso un futuro di energia completamente decarbonizzata. Una strategia della quale Venezia è parte fondamentale, grazie alla bio raffineria e agli altri progetti innovativi che stiamo implementando». «L’obiettivo - conclude Boston Counsulting group - è disegnare una prospettiva di futuro sostenibile, ora fortemente limitata dall’attuale assetto economico, normativo e sociale. Diventa ora fondamentale la sua implementazione nei filoni di lavoro individuati, e lo sforzo congiunto di tutti gli attori andrà in questa direzione. La città storica di Venezia può davvero tornare a essere un luogo dove abitare e nel quale creare posti di lavoro qualificati, fondamentali per contrastare proprio i fenomeni dello spopolamento dei residenti e della dipendenza dal turismo di massa».

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