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Martedì, 16 Aprile 2024
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Venezia punta sull'università: «L'obiettivo è raddoppiare gli studenti»

Lo ha detto il sindaco Luigi Brugnaro a margine dell'incontro relativo ai fondi del Pnrr. «Passeremo da 28mila a 50mila universitari, ne abbiamo parlato con il ministro Messa. Iuav farà da traino»

Il piano per l'impiego dei fondi del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) resta quello originale: «L'obiettivo - ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco, durante l'evento "Italiadomani" a Venezia - è quello di uscire dalla recessione, affrontare la questione climatica per la manifattura, cambiare i prodotti, il modo di viaggiare e consumare. Poi la rivoluzione tecnologica e l'inclusione. Quindi dobbiamo avere chiari questi obiettivi e semmai bisogna accelerare», anche se in alcuni casi «può darsi che dovremo rivedere le valutazioni su alcune opere».

Città universitaria

In relazione alla città di Venezia, il sindaco Luigi Brugnaro e la ministra Maria Cristina Messa si sono soffermati sul tema dell'università. «Il Pnrr - ha detto Messa - nella parte relativa all'istruzione, prevede l'aumento del numero di laureati, di cui l'Italia ha molto bisogno. In questo Venezia può avere un ruolo importante, soprattutto se c'è un programma per renderla città universitaria. Dobbiamo portare i giovani a scegliere di proseguire gli studi, dimostrando loro che la laurea dà l’empowerment necessario per poter affrontare una società sempre più complessa e garantendo un adeguato supporto economico. Il Pnrr per nuove residenze universitarie mette a disposizione circa 1 miliardo di euro per passare dagli attuali 40mila posti letto disponibili in Italia ad almeno 100mila. Le città che hanno avuto un aumento di studenti hanno visto crescere la loro attrattività e migliorare le strutture. Venezia può seguire questi esempi: oltre alle università ci sono anche un conservatorio, un’accademia di belle arti, tante fondazioni».

Linea sposata in pieno dal sindaco: «Vogliamo raddoppiare gli studenti universitari a Venezia, sul modello di Boston: da 28mila passeremo a 50mila. Ne abbiamo parlato con il ministro, l'università Iuav sarà punto di riferimento su questo e trainerà il progetto. Vogliamo fare un accordo con Padova, perché il grande sistema universitario veneziano e metropolitano deve essere raccontato in Europa».

Sviluppo e riqualificazione

Brugnaro si è soffermato anche sullo sviluppo di energie alternative, ricordando «i bus elettrici al Lido, il distributore di idrogeno a Campalto, il progetto di Eni a Porto Marghera sempre sull'idrogeno, l'idea della fusione nucleare». «Sfruttiamo un momento di grande crisi - ha aggiunto il sindaco - guardando al rilancio e alla transizione energetica. Il futuro della città passa da grandi progetti come quelli per la nuova stazione di Mestre, che recupera aree degradate, la nuova questura a Marghera, nuove strutture sportive, la mobilità lenta, le produzioni alternative di chimica verde, che Eni realizzerà a Porto Marghera, la prenotabilità della città per contenere il turismo, la crescita del numero di studenti universitari».

Le cifre del Pnrr

Alcune delle cifre principali del Pnrr: 170 milioni di euro alla Biennale, 580 milioni di euro per l'assistenza sanitaria diffusa di prossimità, 1,2 miliardi per infrastrutture e mobilità sostenibili, 308 milioni di euro per bandi per l’istruzione. Ampliando l'area geografica, i 16 progetti del Veneto riguardano: dissesto idrogeologico (2,8 miliardi); Venezia capitale mondiale della sostenibilità, che comprende “Marghera polo dell’idrogeno” (2,68 miliardi); ospedale sicuro e sostenibile con la realizzazione tra l’altro, di 91 case della comunità, 49 centrali operative territoriali e 30 ospedali di comunità (756 milioni); concia, verso impatto ambientale zero: massimo recupero e riuso delle sostanze organiche e chimiche (275 milioni); approvvigionamento rete idrica con vari interventi (273 milioni); Porto Marghera (267 milioni); filiere produttive con nuovi investimenti e finanziamento di 175 imprese (250 milioni); nuovo abitare, verde urbano e residenzialità (150 milioni); vivificazione delle lagune del Delta del Po (70 milioni); fascicolo digitale dell’edificio con l’obbiettivo di arrivare a una piattaforma unica edilizia (70 milioni); monitoraggio rischi ambientali: creazione di una piattaforma digitale unificata, anche predittiva (65 milioni); borghi, cultura, natura e turismo (52 milioni); space economy (41 milioni); rete quantistica veneta per la cyber sicurezza (30 milioni); monitoraggio ambientale Pianura Padana (21 milioni); casa digitale, per potenziare i servizi digitali dei comuni veneti per avere meno burocrazia (20 milioni).

«Con queste risorse - ha fatto presente Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione - dobbiamo non solo valorizzare le eccellenze, ma moltiplicarle, attraendo altri fondi pubblici e privati. Con questo obiettivo è nata la Fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità: per Venezia è cruciale ricostruire la base economica che le ha permesso, nella sua storia millenaria, gli investimenti necessari a garantire la sua sostenibilità. Base economica significa reddito, mantenimento della cultural heritage, inclusione».

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