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Giovedì, 28 Settembre 2023

Gli albergatori e gli imprenditori della ristorazione veneziana sono pronti a ripartire | VIDEO

Il Venice Hotel Market, il tradizionale evento che, tra incontri, workshop, presentazioni ed esposizioni, riunisce gli albergatori e gli imprenditori della ristorazione veneziana, si è tenuto oggi all'aeroporto Marco Polo di Tessera.

Si è tenuto oggi, all’aeroporto Marco Polo di Tessera, il Venice Hotel Market, l’evento dedicato al mondo dell’ospitalità: una giornata di scambi e di confronti che l’Associazione Veneziana Albergatori (Ava) - in stretta collaborazione con SAVE - ha voluto rilanciare quest’anno con un’edizione speciale, riunendo albergatori, ristoratori, baristi e altri professionisti dell'ospitalità veneziana, per guardare alla ripartenza della città lagunare.

Alla presenza del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, dell’assessore regionale Federico Caner, del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle finanze Pier Paolo Baretta e dell’assessore comunale Simone Venturini, numerosi sono stati gli appuntamenti dedicati ai professionisti del turismo e della ristorazione, accompagnati dal tradizionale Market Place, l’esposizione dei partner dell’ospitalità veneziana.

Brugnaro ha quindi preso la parola: «Il periodo sarà difficilissimo, come lo è anche adesso, ci sono delle filiere colpite in modo pesante dalla crisi. Dobbiamo cercare di mantenere la testa fredda e il cuore caldo. Dobbiamo continuare a far vedere una città sicura, pulita e nel frattempo pensare al domani. Il turismo a Venezia è di lusso perché diamo servizi. Negli alberghi della città vengono persone che comprano il made in Italy, che vogliono vedere la nostra cultura, che fanno sponda dei nostri prodotti all’estero. È una grande macchina diplomatica e commerciale di cui siete parte integrante».

«Il turismo è turismo, e merita i necessari sostegni per superare questa fase di difficoltà – ha aggiunto Simone Venturini, assessore comunale alla Coesione sociale – Ciò significa soprattutto ammortizzatori sociali per garantire la liquidità aziendale e il non licenziamento dei lavoratori, con prolungamento di almeno altri 18 mesi della cassa integrazione».

Baretta ha dichiarato: «È necessario ripartire con criteri nuovi, magari con un progetto di sostenibilità ambientale che deve essere applicato anche al turismo. Venezia ha tutte le caratteristiche per rilanciare se stessa e per essere motore di traino per tutto il Veneto e per l’intero Paese».

Claudio Scarpa, direttore di Ava, ha ragionato sulla condizione degli albergatori veneziani a seguito dell’emergenza sanitaria: «Il 15% degli alberghi veneziani aprirà entro l’estate, un altro 15% non aprirà ma il 70% ha già aperto: si tratta di una scommessa, un atto di fede, perché in realtà turisti in questo momento non ce ne sono. I tassi di occupazione sono al 15%, salgono al 40% nella notte del Redentore, niente rispetto alle presenze dell’anno scorso. Nell’autunno il tasso dovrebbe salire al 40% ma comunque insufficiente a reggere i costi aziendali. Quindi gli alberghi tengono aperto per un dovere civico, perché la città deve ripartire. Speriamo che nel futuro la situazione migliori».

Stefania Stea, vicepresidente di Ava, ha spiegato: «Il Venice Hotel Market 2020 è un evento importante per Venezia e per il Veneto, in quanto è il primo appuntamento fieristico post-Covid. Si è voluto un punto di ritrovo e di slancio verso un futuro e un nuovo tipo di turismo. Sono molte le aziende che sono venute a promuoversi e a sostenere questo messaggio e voglia di ripresa. Quest’oggi si parlerà di disintermediazione».

Monica Scarpa, amministratore delegato di Save, ha dichiarato: «Per noi non è un momento facile. Abbiamo in cassa integrazione il 90% dei nostri dipendenti diretti e tutto il settore ne risente in maniera importante. Del nostro traffico a Venezia il 60% è turismo e il 40% è business quindi questo è un momento che ha delle ricadute anche su tutto il nostro settore. Siamo comunque contenti di questi primi mesi perché gli aerei sono più pieni di quello che ci aspettavamo e gli indici di riempimento stanno andando bene: le prenotazioni che riguardano il 2021 sono di nuovo molto alte». 

Parole alle quali ha fatto eco anche Lorenza Lain, tesoriera Ava: «Siamo in attesa che vengano ripristinati tutti i voli internazionali: al momento circa il 30% dei voli sono stati ripristinati ma l’aeroporto conta di arrivare al 70% entro novembre. E i dati delle prenotazioni aeree si riflettono su quelle nei nostri alberghi».

Infine Giuseppe Mongiello, consulente Ava dello studio Tonucci & Partners, ha presentato a Baretta e al pubblico il progetto Futures for Venice, un’importante proposta operativa elaborata con Ava, il direttore Scarpa e la tesoriera dell’associazione Lain: «L’ipotesi, rivolta ai soci dell’Associazione Veneziana Albergatori – ha spiegato Mongiello – è di costituire una società veicolo, alla quale potrebbe essere interessata anche la Cassa depositi e prestiti, che emetterà dei bond da 150 a 300 milioni di euro. Attraverso queste emissioni, la società raccoglie fondi con i quali acquista camere/notti dagli albergatori, idealmente il 10-15% delle stanze, con una scontistica classica per questo tipo di contratti. Queste camere/notti vengono poste sul mercato attraverso tour operator selezionati e rivendute per le stagioni 2021, 2022 e 2023. Una proposta – ha aggiunto – che nasce dalla consapevolezza che, essendo Venezia una delle città più amate al mondo, sia possibile promuovere l’iniziativa a livello globale, mettendo in moto un meccanismo di acquisto di vacanze da parte di turisti americani, russi, inglesi e cinesi di fascia alta. Un’operazione totalmente gratuita per lo Stato – qui l’invito rivolto a Baretta – che può limitarsi a garantire la bontà dell’operazione ed appunto mettere a disposizione il veicolo societario tramite CdP. Questo meccanismo viene già utilizzato nei rapporti B2B da alcuni tour operator su cifre più piccole. L’obiettivo è diffondere questa idea a livello internazionale. Il governo può erogare tutte le somme che vuole ma prima o poi bisogna trovare una soluzione strutturale al problema del rilancio del turismo. Se i turisti non vengono non possiamo continuare a ricevere fondi dallo Stato».

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