Un mese dentro la vita di un ospedale, sospeso di fronte all’ignoto. Per la prima volta, un film mostra il fardello emotivo e la gentilezza nei rapporti tra pazienti e personale sanitario durante lo scoppio della pandemia da Covid-19.

Io resto, diretto dal regista Michele Aiello e prodotto da Zalab, entra in empatia con le paure dei malati e con l’ascolto professionale ma accorato di medici e infermieri, rimanendo in una dimensione intima, lontana dal voyeurismo, dall’apologia dell’eroismo e da un’angosciosa rappresentazione mediatica.

Ma ci sono anche le testimonianze delle persone che nel veneziano hanno deciso di raccontarsi tra le pagine di un libro Viaggio nel nonostante tutto, curato da Sabina Ferro: voci di addetti ai lavori, che nei difficili momenti del Covid hanno condiviso le loro paure, i loro timori e l’incontro con i malati, giorno dopo giorno.

A presentare queste due produzioni mercoledì 25 alle 20 al cinema Dante di Mestre (con la proiezione gratuita del film Io resto) sarà l’OPI, l’ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Venezia. All’incontro sarà presente anche la presidente Marina Bottacin, il regista Michele Aiello, la curatrice Sabina Ferro e la dottoressa Camilla de Cecco, la psicologa che ha fatto consulenza al personale sanitario durante il Covid .