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In Veneto sospesi visite e interventi chirurgici che prevedano il ricovero in terapia intensiva

Una circolare della Regione stabilisce la sospensione delle attività non urgenti

In Veneto sono sospese tutte le attività chirurgiche programmate per le quali è previsto un ricovero post operatorio in terapia intensiva sia nelle strutture pubbliche che private, ad eccezione degli interventi di emergenza. Lo ha stabilito una circolare della Regione, che è stata diramata venerdì sera e che dà il tempo alle strutture di organizzarsi entro e non oltre il 10 novembre. 

«Il Veneto è ora in una fase 3 - ha spiegato oggi l'assessore alla sanità del Veneto Manuela Lanzarin - e siamo in preparazione per entrare nella quarta fase». Attualmente i ricoverati in terapia intensiva sono circa 170. Il provvedimento è lo stesso entrato in vigore il 13 marzo, durante la prima ondata del Covid. Solo che, allora, erano 110 i ricoverati. 

L'obiettivo della circolare è tenere liberi più posti possibile nelle terapie intensive. Il documento dispone anche la riduzione dell'attività programmata non urgente in ambito internistico sia nelle strutture pubbliche che private e la sospensione dell'attività intramoenia e dell'attività specialistica ambulatoriale, ad eccezione delle prestazioni urgenti e brevi. Restano garantite le attività nell'ambito materno-infantile, malattie rare, oncologico e non rinviabili.

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