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Virus del Nilo, nuovo caso nel Veneziano: è un 52enne di Cavarzere. Quarto veneto nel 2018

L'uomo si trova ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Rovigo. Gli altri 3 casi dell'anno registrati nella nostra Regione in territori limitrofi del Polesine

West Nile, il virus colpisce la quarta persona del 2018 in Veneto. Come riporta il Gazzettino, si tratta di un 50enne di Cavarzere, ricoverato ora al reparto Malattie infettive dell'ospedale di Rovigo. Mancano ancora i risultati delle analisi, ma i sintomi manifestati dal paziente hanno fatto supporre ai medici che si potesse trattare proprio del virus del Nilo. A rafforzare l'ipotesi il fatto che l'uomo sia residente nel Cavarzerano, vicino alle aree del Polesine dove si sono manifestati gli altri tre casi.

Il virus

Il virus West Nile, comparso in Veneto nel 2008, è trasmesso all’uomo dalle zanzare del genere Culex infette che pungono prevalentemente nelle ore crepuscolari e notturne. L’infezione da virus West Nile nella maggior parte dei casi decorre nell’uomo in modo asintomatico. Nel 20% dei casi possono verificarsi sintomi di lieve natura come febbricola, mal di testa, nausea, vomito, eruzioni cutanee (febbre West Nile, WNF). In una piccola percentuale di casi, in particolare nelle persone anziane e debilitate, si possono presentare febbre alta, debolezza muscolare e complicanze neurologiche come encefalite (Malattia neuroinvasinva – WNND).

Sulla prevenzione

Nei giorni scorsi erano state catturate, in alcune trappole posizionate a Jesolo, Ceggia, Caorle e Motta di Livenza (nell'ambito territoriale dell’Ulss 4), tre pool di zanzare del tipo “Culex pipiens” risultate positive al West Nile Virus. Ad accertare la presenza del virus negli insetti era stato l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. "Purtroppo non siamo l’unico ambito territoriale del Veneto ad aver rilevato la presenza di vettori infetti da West Nile Virus, - aveva dichiarato Luigi Nicolardi, direttore del dipartimento di Prevenzione - quindi le contromisure vanno assunte su ampia scala: dalla disinfestazione antilarvale a quella adulticida, sia nelle aree pubbliche che in quelle private dove il pubblico non può intervenire, senza tralasciare le dovute protezioni per difendersi dalle punture di zanzara. Va ricordato che questo virus può essere molto pericoloso se infetta persone anziane fragili o con altre malattie, nelle quali può causare gravi forme di meningoencefalite, mentre nelle persone sane e nella maggior parte dei casi da luogo ad un quadro clinico simile all’influenza dopo circa 2 settimane dalla puntura della zanzara infetta".

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