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Mercoledì, 22 Marzo 2023
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Zaia spera in altre retate contro lo spaccio: "Ripulire tutte le zone di criminalità venete"

Il presidente della Regione dopo il blitz di martedì in via Monte San Michele: "La polizia ha fatto finalmente pulizia. Questa non è immigrazione: è delinquenza della peggior specie"

“La polizia ha fatto finalmente pulizia. Non è un facile gioco di parole ma, per fortuna, la riscossa della legalità e la 'liberazione' per migliaia di cittadini che ora possono riprendersi le loro strade e ricominciare a vivere senza i venditori di morte di fronte al portone di casa. Per questo lavoro di pulizia mi congratulo e ringrazio la Procura di Venezia, la Direzione distrettuale antimafia, i magistrati, che hanno coordinato le indagini e le forze dell’ordine che hanno portato a termine questo blitz”. Lo afferma il presidente della Regione, Luca Zaia, dopo la maxi operazione che ha colpito al cuore una delle maggiori aree di spaccio della droga a Mestre. 

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"Andazzo colpevolmente sopportato per anni"

“Spacciatori liberi di agire e vendere morte ai nostri giovani, delinquenti indisturbati nelle strade di Mestre, droga nascosta nel centro di accoglienza della caserma Serena, un'organizzazione verticale con caratteristiche mafiose, profitti inviati in Nigeria, utilizzo di finti profughi per lo spaccio. Questa – continua Zaia - la drammatica realtà che attanagliava i quartieri di Mestre. Un andazzo colpevolmente sopportato per anni, all’insegna del malinteso buonismo e di una tolleranza divenuta complicità. Per fortuna ora la polizia ha liberato quelle zone. Bisognava tuttavia attendere così tanto tempo per agire? Lasciare che sedicenti profughi si organizzassero in modo mafioso diventando padroni di intere zone della nostra città? In quante altre città venete sta accadendo la stessa cosa? Per fortuna l’aria è cambiata. Speriamo soltanto che questa gente venga rispedita a casa sua o resti in galera per sempre”.

"Nessuno è contro l'immigrazione di chi è onesto"

L'azione di contrasto tocca tematiche calde in questi giorni, come l'immigrazione e i percorsi di inserimento in società: “Nessuno – conclude il presidente della Regione - è contro l’immigrazione di chi vuole lavorare e rifarsi una vita nell’onestà. Questa non la definisco neppure immigrazione: è delinquenza della peggior specie e basta. Adesso bisogna ripulire tutte le zone di clandestinità esistenti nelle nostre città venete. Sappiamo tutti dove sono e chi le compone. Per le forze dell’ordine un compito duro ma che sono certo sapranno portare a termine con la consueta professionalità”.

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