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"Zero etichette", l'attività di management musicale che valorizza artisti emergenti

Il progetto – ideato e realizzato dal cantautore mestrino Filippo Spanio, in arte Spazio – unisce attitudini, inclinazioni e capacità creative di numerosi professionisti

Il nome è già una dichiarazione d’intenti: zero etichette è la nuova attività di management musicale che punta a valorizzare e promuovere gli artisti emergenti di talento. 

«Perché nella musica, come nella vita, bisogna essere etichettati?» si è chiesto Filippo Spanio, giovane cantautore mestrino conosciuto anche come "Spazio" e fondatore del progetto. Da questa riflessione è nata un’iniziativa che unisce attitudini, inclinazioni e capacità creative di professionisti differenti. Il motore comune, però, è sempre quello: una grande passione e la voglia di mettersi in gioco.

«Zero etichette è una community basata sulla collaborazione tra artisti ed esperti, in uno scambio continuo di idee, suggestioni e visioni progettuali – spiega Filippo –. Il nostro obiettivo è creare un percorso che possa essere il più adeguato possibile alle esigenze espressive di ogni singolo artista seguito, valorizzandolo al meglio e, infine, facendo in modo che venga promosso opportunamente dalle etichette di distribuzione musicale cui ci appoggiamo». 

Si tratta, a tutti gli effetti, di una macchina creativa in costante fermento, dietro la quale c’è un ricercato lavoro artistico, esecutivo, progettuale e promozionale guidato dall’intraprendenza di Spanio: «Oltre al cantautore e al musicista, ho pensato di fare anche il manager – racconta –. Ci riflettevo da un po’, ma alla fine l’opportunità di cominciare è arrivata da sé, precisamente a luglio 2021, e non ringrazierò mai abbastanza i ragazzi che hanno deciso di darmi fiducia». Infatti, tra gli ingranaggi che muovono il complesso meccanismo creativo ci sono i collaboratori interni Michele Cosi e Alessandro Moro: «Due professionisti fondamentali per la riuscita del progetto. Insieme a me curano, tra le altre cose, la dimensione artistica di ogni cantante» spiega Filippo. 

Tanti, inoltre, i nomi degli esperti che ad oggi hanno collaborato con zero etichette, tra i quali figurano il cantautore, compositore e musicista Francesco Dal Poz; i produttori dei Take Away Studios di Modena Davide Marchi, Andrea Pelliciari, Francesco Landi e Riccardo Lodi; i produttori Roberto Visentin e Joel Ainoo (in arte AJ); il discografico di riferimento Mirko Bertasini (conosciuto anche come Dj Worry); i fotografi Alina Brag e Pierpaolo Maso; i grafici Marco Signoretto, Davide Storielli, Federico Ferè (Ferenwsky) e Walter Fontana e i videomaker Riccardo Sammartini, Gianmaria Palombo e Faber Arena. Tra i punti di riferimento del progetto anche l’autore e compositore Piercarlo D’Amato.

Al momento gli artisti seguiti da zero etichette sono quattro: «C’è Bellamy, un artista pop con influenze emo; Piero Gatto che propone un genere cantautorale con incursioni nel mondo indie/pop; Hot Ice, rapper che abbraccia l’Hip-Hop old school, e Peter Stone, solista pop/pop-rock - specifica Filippo –. Piero Gatto ha da poco pubblicato la canzone Nostalgia a Colazione e, prossimamente, verrà diffuso anche un brano di Hot Ice. Entrambi i singoli sono distribuiti dalla Artist First, nota società di distribuzione discografica fisica e digitale».

Sebbene di recente fondazione, il progetto zero etichette si dimostra sin da ora ambizioso: tra i tanti progetti futuri, anche quello di realizzare un podcast o un magazine per raccontare i fermenti musicali nascenti. «Il nostro 2022 fa sul serio già dal primo giorno» conclude Filippo.

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