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Alimentazione

Castagne buone e castagne "matte": come si distinguono

Le migliori tecniche per capire se si stanno acquistando castagne buone da mangiare oppure no

Autunno è sinonimo di castagne. La stagione dei primi freddi, infatti, vede il ritorno di uno dei frutti più amati dagli italiani da mangiare seduti in divanti davanti alla tv. Non tutte le castagne, però, sono buone e riconoscerle è fondamentale per acquistare un prodotto alimentare commestibile ed evitare inutili e periocolose intossicazioni. Ma entriamo più nel dettaglio per scoprire come fare a riconoscere le castagne buone dalle castagne cosiddette "matte", cioè i semi degli ippocastani non commestibili. 

Come riconoscere le castagne matte 

Riconoscere le castagne buone da quelle matte non è poi così difficile. Basta stare attenti alle differenze e sbagliarsi diventa impossibile. 

Le castagne buone, cioè quelle commestibili sono il frutto dell'albero del castagno e si raccolgono nei boschi, ad un'altitudine che può variare dai 300 ai 1200 metri. Sono contenute in "gruppo" all'interno di un riccio, che si trasforma da verde a marrone durante la maturazione e che è ricco di aculei. Nei ricci del castagno si trovano solitamente 2 o 3 castagne, una grande e le altre più piccole e schiacciate. Inoltre le foglie del castagno, a differenza di quelle dell'ippocastano, sono singole, più piccole e seghettate.

Le castagne matte, invece, si trovano nelle strade, nei giardini e nei parchi di città, in pianura o in altura. Queste castagne sono infatti i semi dell'ippocastano, una pianta utilizzata soprattutto a scopo ornamentale e per creare ampie zone d'ombra. Il loro riccio è verde, con piccole punte distanziate e corte, e di solito racchiude un solo frutto, che si presenta rotondo, grosso e molto lucido.
Infine, le castagne e le castagne matte si differenziano anche per grandezza e colore: le prime  infatti sono più piccole, meno arrotondate e presentano un ciuffo apicale caratteristico, cosa che le castagne matte non hanno.

Cosa succede se si mangiano le castagne matte

Mangiare castagne matte provoca intossicazione, che se sottovalutata può sfociare in problemi più seri come lesioni intestinali e renali. Le castagne dell'ippocastano infatti contengono saponine, sostanze che hanno un effetto irritativo e che causano vomito e diarrea, in base alla quantità che è stata ingerita. Tra i sintomi più comuni dell'intossicazione troviamo disturbi digestivi, dolori addominali, nausea, vomito o irritazione della gola. Le castagne matte, inoltre, se mangiate cotte o crude hanno un sapore amaro e l’acqua di bollitura emana cattivo odore.

Cosa fare in caso di intossicazione 

Nel caso si verifichino i sintomi di una intossicazione, cerca di fotografare l'albero ed i frutti mangiati, in modo che il pronto soccorso o il centro antiveleno abbiano dati il più dettagliati possibile per poter intervenire.

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