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Salute

Pericolo zecche: come fare per proteggersi

Ecco una guida su come fare per liberarsi di questi fastidiosi parassiti

Le zecche sono dei parassiti molto fastidiosi che colpiscono non solo gli animali ma possono arrivare anche l'uomo. Si diffondono soprattutto nei mesi caldi e in zone particolamente umide. Una città come Venezia diventa quindi un habitat naturale per la diffusione di questi parassiti e sapere come liberarsene una volta per tutte diventa fondamentale per la propria salute e quella dei propri animali. Ecco una guida su come comportarsi per evitare la diffusione delle zecche e come rimuoverle in caso di puntura.

Chi colpiscono

Le zecche sono parassiti artropodi delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Sono munite di un apparato boccale sul capo in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue delle loro prede. Chi colpiscono? Non sono molto selettive nella scelta dell’organismo da parassitare ma possono scegliere diverse specie animali dai cani ai cervi, agli scoiattoli fino all’uomo. Una volta scelta la preda, la zecca vi rimane costantemente attaccata per succhiarne il sangue. Questo processo può durare da qualche ora ad alcuni giorni a seconda che si venga morsi da zecche molli o zecche dure.

Dove si diffondono

L’attività delle zecche è strettamente legata ai valori di temperatura e umidità e, sebbene ci siano alcune eccezioni, in generale la loro attività si concentra nei mesi caldi. Infatti, durante la stagione invernale tendono a proteggersi dal freddo rifugiandosi negli anfratti dei muri, sotto la vegetazione, le pietre o interrandosi in profondità. Con l’aumento delle temperature riemergono e rimangono attive sino all’autunno successivo. L’habitat preferito dalle zecche sono i luoghi ricchi di vegetazione e arbusti con un microclima fresco e umido, tuttavia le zecche possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada.

Come colpiscono

Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime ma si appostano all’estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo. Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore dell’organismo questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e vi si insediano conficcando il loro apparato boccale nella cute e cominciando a succhiarne il sangue. Il morso è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici. Generalmente rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.

Quali malattie trasmettono

Le zecche sono in grado di trasmettere all’uomo numerose patologie: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi e l’encefalite virale. Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Nei mesi primaverili ed estivi, che vanno da aprile a ottobre, è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto "morso da zecca". Il morso della zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.

Come fare prevenzione

Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche, o perlomeno, per individuarle rapidamente prima che possano trasmettere una malattia. Soprattutto chi possiede animali domestici in casa o in giardino, cani e gatti sono facilmente aggrediti da questo pericolosi parassiti. Ecco qualche consiglio sulla prevenzione:

  • Indossare abiti chiari (rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello.
  • Evitare di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta.
  • Al termine di un'escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi.
  • Trattare gli animali domestici (cani) con sostanze acaro repellenti prima dell’escursione.
  • Spruzzare sugli abiti repellenti per insetti (DEET, N-dietiltoluamide, icaridina, permetrina) e prodotti piretroidi.

Come rimuoverle dalla pelle

Se individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.

  • Cosa non fare: non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto.
  • Cosa fare: la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio. Durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni. Bisogna disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato ed evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate. Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile. Dopo la rimozione si può procedere con la profilassi antitetanica.
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