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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Pausa cicca

Pausa cicca

A cura di Alessandro Cecconato

I 5 COMPLESSI DELLO STUDENTE UNIVERSITARIO

Quando ti è passata la voglia di uccidere tuo padre ed andare a letto con tua madre può essere che la vita ti lasci senza complessi: l'Università risolve il problema.

Ricerche poco attendibili raccontano di uno scritto segreto di Freud, redatto in preda alla più totale alienazione da sbronza post tradimento junghiano, in cui Il buon vecchio Sigmund aveva notato che raggiunta la maturità l’essere umano medio supera il desiderio di uccidere il papà e di andare a letto con la mamma. Si ritrova così a corto di complessi: l’unico modo per trovarne di nuovi è iscriversi all’Università.

Questi i 5 complessi dell’Universitario medio.

#1 IL COMPLESSO DALL’ECCESSIVA POSSIBILITA’ DI SCELTA (o COMPLESSO DA WI-FI): Gli studenti fuori sede lo sanno, non c’entra un cazzo l’ambientarsi alla nuova città o il conoscere gente nuova. Il vero problema del trasferimento universitario è la mancanza di Wi-Fi. Il Wi-Fi è come l’amore: una forza invisibile che quando c’è ti rende la vita migliore. L’uomo vive nella sua disperata ricerca, quando lo trova ne è geloso e lo protegge dedicando alla scelta della password livelli di fantasia raramente eguagliati dalla Disney; se proprio non ne ha uno tutto per sé si applica per fotterlo ai vicini (che come in tutti i tradimenti raramente ne sono a conoscenza). Poi il Wi-Fi arriva. Feste come in India quando i coinquilini realizzano che il martedì sera non saranno più costretti ad appassionarsi al “Peccato e la Vergogna 2” con Manuela Arcuri.

“Vecchio abbiamo il wi-fi! Dimmi un film, una serie tv, un documentario quello che ti pare che lo scarico al volo!”

“Pazzesco! Beh scarica subito…. Scarica…”

Complesso: E’ alla parola “scarica” che il cervello del coinquilino viene investito di tutti i consigli cinematografici che aveva raccolto in attesa di quel magico momento. “Beh ci sarebbe House of Cards… o anche mi avevano detto Games of Throne che chissà che sia la volta che iniziamo a ridere anche noi alla storia del “è finito il vino” … Certo Breaking Bad è sulla droga. Sulla droga capisci?” “A me avevano parlato molto bene anche di Prison Break.” “E true detective scusa?” “Già già… Forse potremmo iniziare con qualcosa di più impegnato tipo Dragon Trainer 2, mi hanno detto che è geniale. E poi il draghetto ha la coda amorfa chissà se in questo gliela tagliano…” “Amorfa come la pinna di Nemo! Ti prego guardiamo Alla ricerca di Nemo!”

Si fa mezza notte, il complessato da Wi-Fi si rende conto che è troppo tardi per iniziare un film, accende la tv e si guarda il finale di Il Peccato e la Vergona 2. Spera almeno di vedere la Arcuri che crepa, ma alla fine non crepa mai.

#2 IL COMPLESSO DEL BUG*: Coglie ogni universitario che si dia ai film in streaming. Al terzo bug consecutivo viene investito da una terribile ansia, smette di guardare il film e aspetta solo l’ennesima interruzione. Mette in pausa, aspetta che si carichi un po’, fa ripartire. Altro bug. Il tempo di attesa del bug è direttamente proporzionale ai minuti di film che hai già guardato ma soprattutto all’importanza della scena che si blocca. Il vero bug non spunta all’inizio, no, il suo cerchietto rotante e demoniaco compare nella scena madre e dura così tanto che ti costringe ad accendere la tv.

 Danno “il peccato e la vergogna 2” e capisci che la Mediaset vincerà sempre perché il Wi-Fi va e viene, Manuela Arcuri no, al massimo si ritocca.

*breve cenno storico sul significato di bug ad opera del coinquilino:

 “Chissà poi perché lo chiamano bug…”

 “Ma come? Non lo sai? Negli ’70 o giù di lì quando c’erano ancora quei cazzo di computer giganti, in un laboratorio di non so dove si blocca tutto. Praticamente si arrovellano chiamano venti scienziati coi contro cazzi ma niente. Smontano quel cazzo di enorme computer e cosa scoprono? Che dentro c’era un cazzo di insetto, che in inglese si dice “bug”. Da allora quando un computer si impalla si dice bug.”

“Noooo pazzesco! Non sapevo che in inglese insetto si dicesse bug.”

“Non dire cazzate… Bug’s life scusa?”

“Sei un genio.”

#3 IL COMPLESSO DA FRANKLIN LA TARTARUGA: Causa di ogni genere di nostalgia: è arginabile solo a patto di chiudere ogni rapporto con gli studenti delle scuole superiori. Lo studente universitario affetto da questo terribile complesso viene preso da furia cieca quando sente di crisi isteriche perché c’è la verifica di storia su TUTTO Napoleone, Napoleone per lui è ormai solo una goccia nel mare dello scibile universale che dovrà preparare per il prossimo esame da tre crediti e mezzo. Scoppia in pianto quando cazzeggiando su Youtube gli viene proposta la sigla iniziale dei cartoni d'infanzia tipo “Franklin la tartaruga” e ripensa agli anni in cui le ore di sonno erano più delle ore di studio, in cui il frigo era più invitante del kebab spezza arterie del Pakistano sotto casa e in cui se non sapevi una minchia potevi stare a letto.

#4 IL COMPLESSO DELLE MEZZE STAGIONI: Generalmente abbinato al complesso da Franklin la Tartaruga, fa rimpiangere gli anni d’oro in cui novembre era il mese prima delle vacanze di Natale e maggio quello prima dell’estate. Lo studente universitario non ha le vacanze di Natale, ha gli esami di Natale. Quando la gente va a feste di giungo il cui scopo è il limone duro alcolico lui tiene abbassate le tapparelle per non vedere la luce del Sole. In questi mesi di sedentarietà tabacco e anidride carbonica sviluppa il classico fisico da alzatore di posate e ignorando il mondo che avanza prepara nel frattempo il B1 di sanscrito perché altri universitari gli hanno detto che Israele è un posto tranquillo per l’Erasmus.

#5 IL COMPLESSO DEL RISPARMIO: Indipendentemente dalla facoltà scelta, l’Università sviluppa il senso dell’economia nello studente. Gasato dal finanziamento appena ricevuto dai genitori dilapida il patrimonio su Amazon in oggetti che ad una riflessione iniziale appaiono assolutamente necessari, tipo una doccia al led con cromoterapia. Quando si rende conto che dovrà sopravvivere altre tre settimane con 15 euro inizia una dieta a base di pasta al niente e di fondamentalismo vegano. Nel caso sia affetto da vizi e/o dipendenze è costretto a ricorrere a soluzioni estreme tipo girarsi sigarette con le tisane che gli ha regalato la morosa visto che sette euro per il Drum non li raccatta neanche con l’elemosina. 

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