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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Gianluca Anoè

Daniel Lanza, il seduttore che denudava, legava e torturava le sue vittime a Venezia

Daniel Lanza, il nome vi dice qualcosa? Per i veneziani di qualche secolo fa sì, ed era sinonimo di vero terrore. Dovete sapere che nel ‘600 e nel ‘700 il Carnevale della Serenissima durava molto più di quello attuale, fino a sei mesi: si trattava di un periodo di grande festa e spensieratezza, eccezion fatta per del 1753.

Questo strano figuro, Daniel Lanza, era originario della città dei dotti, Padova, e si contraddistingueva per il suo gran carisma, che lo rendevano un vero e proprio “sciupa femmine”. Amava le donne, ma non come si potrebbe pensare, ovvero nel vero senso della parola. Grazie al suo fascino riusciva ad interagire con loro, fare breccia nel loro cuore, il tutto utilizzando parole giuste, che colpivano nel segno.

La sua prima vittima fu aggredita sotto la scala di Ca’ Morosini a Venezia. La donna venne legata e denudata, probabilmente torturata. Fu ritrovata l’indomani, ancora in vita. Qualche settimana dopo fu la volta di una contessa, Elisabetta Rotta, aggredita a San Mattia di Rialto, e di Caterina, ritrovata nel campiello del Sol.

La sua preda successiva, una donna originaria di Linz, ne capì sin dall’inizio le intenzioni, dopo che Daniel la invitò a seguirla in un luogo appartato. Cominciarono le urla e la donna cercò di divincolarsi, fino a che intervenne un gondoliere, che l’aiutò a liberarsi del brutto ceffo. Daniel, per fuggire, si gettò nel canale: da allora non si ebbero più sue notizie.

Daniel Lanza, il seduttore che denudava, legava e torturava le sue vittime a Venezia

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