rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
ViviVenezia

ViviVenezia

A cura di Gianluca Anoè

Il Ghetto ebraico di Venezia: la storia, le tradizioni, le curiosità

Il Ghetto ebraico di Venezia si trova nel Sestiere Cannaregio e affonda le sue radici nella notte dei tempi, tanto da potersi fregiare di un record che accenneremo dopo. Già intorno all'XI secolo, quindi in pieno Medioevo, gli ebrei fecero la loro comparsa nella città lagunare, per poi avere documentazioni di una presenza ancora più forte a partire dal XII. 

La storia

Secondo la tradizione la presenza ebraica divenne forte soprattutto in un quartiere, che proprio per questo motivo ne prese il nome in quartiere Giuedecca, prima denominato Spinalonga. Col tempo fu proibito loro di abitare a Venezia. Solo nel 1516 un decreto del governo della Repubblica stabilì che la comunità dovesse abitare nella stessa area, quella delle Fondamenta: il getto. Gli ebrei dovevano sottostare alle rigide regole della Serenissima e venivano controllati costantemente dai cristiani. All'interno dello stesso periodo sorsero numerose sinagoghe col tempo sempre più ampliate in base al numero di ebrei in continuo aumento. Con la caduta del governo della Serenissima, Napoleone decretò la fine della segregazione che fu evidenziata anche con l'Unità d'Italia. In seguito, con il fascismo, vennero deportati 246 ebrei veneziani. Di questi solo otto riuscirono a tornare a casa.

Le sinagoghe

Nel ghetto di Venezia si contano cinque sinagoghe: Scole ashkenazite Tedesca e Canton, la Scola Italiana, le Scole sefardite Levantina e quella Spagnola.

Curiosità

Il Ghetto veneziano è il più antico del mondo ed è suddiviso in tre aree: il Ghetto Vechio, il Gheto nuovo e il Gheto Nuovissimo. È proprio nel Gheto Nuovo che si erge il Museo ebraico, fondato nel 1954 e che racchiude oggetti, libri e manufatti della tradizione ebraica.

Il banco rosso

Il banco rosso è l'unico banco dei pegni rimasto rispetto a quelli del passato che erano tre: il Rosso, il Verde e il Nero. A Venezia spettò agli ebrei la riscossione degli interessi sui prestiti in denaro e in natura in quanto non rispettava la morale cristiana e i cittadini veneziani non potevano dunque occuparsene. Del resto Sant'Antonio, della vicina Padova, condannò l'usura già nel XIII secolo. Il banco rosso è ancora oggi visitabile.

Tradizioni e cucina

Chi visita il Ghetto ebraico non può non fermarsi anche al ristorante Gam Gam, un tipico ristorante kosher che rispetta le prescrizioni culinarie imposte nella Bibbia. Mentre nei pressi trovate anche negozi, come il panificio Volpe, che propongono dolci tipici della tradizione come le orecchiette di Amman (ripiene di frutta) e le Azime dolci.

Come raggiungerlo

Il Ghetto ebraico si trova a pochi passi dalla stazione Ferroviaria: si può raggiungere procedendo verso campo San Geremia e dirigendosi verso ponte delle Guglie e il sottoportico di fronte l'imbarcadero. Qualora non si volesse procedere a piedi è possibile servirsi anche del vaporetto.

Fonte: museoebraico.it, www.innvenice.com, www.ilturista.info

Si parla di

Il Ghetto ebraico di Venezia: la storia, le tradizioni, le curiosità

VeneziaToday è in caricamento