Il bòcolo di San Marco, leggenda di un amore finito in battaglia
È una tradizione consolidata negli anni: il giorno del patrono di Venezia, San Marco, i veneziani sono soliti regalare alla moglie o alla fidanzata un bocciolo di rosa rossa, il bòcolo. Ma da dove deriva questa usanza? L'origine è lontanissima, in quanto è legata all'origine della storia della città di Venezia.
La leggenda vuole che la figlia del Doge Orso I Partecipazio, che si faceva riconoscere per una chioma rossa fiammeggiante, nella seconda metà dell'800, amasse profondamente Tancredi, un giovane uomo di umili origini. Il legame tra i due non sarebbe stato approvato dal padre, così la ragazza consigliò all'amato di andare in battaglia, contro i musulmani, affinché potesse mirare alla gloria necessaria per poter chiedere la sua mano al padre inflessibile. Tancredi si arruolò, e si distinse in guerra, ma morì, dopo essere ferito mortalmente in un roseto.
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Prima di morire, tuttavia, diede ad Orlando, suo compagno in battaglia, un bocciolo inzuppato del suo sangue, perché lo consegnasse alla sua giovane amata, come ultimo pegno d'amore. Il 25 aprile, giorno del santo patrono, la ragazza fu trovata morta nel suo letto, con il bocciolo posato sul suo petto.