10 modi di dire veneziani di uso comune in laguna. E non solo

Gianluca Anoè Giornalista 29 ottobre 2015 20:26

Ogni dialetto ha i suoi modi di dire, radicati nella tradizione, e spesso italianizzati. Utilizzati dalle vecchie e dalle nuove generazioni, perché difficilmente si può scampare a tutto ciò che è la cultura di un popolo. Il veneziano è una vera e propria fucina di modi di dire, alcuni ben noti, altri conosciuti da pochi. Oggi ve ne voglio presentare alcuni di molto comuni, usati abitualmente da chi trasuda venezianità.

1. Andemo vedere cossa fa el Marco

"Andiamo a vedere cosa fa (il) Marco". È una formula di congedo, un modo come un altro per salutare. Con "el Marco" ci si riferisce, per tradizione, all'amante della moglie.

2. El vien dal Garda

"Viene dal Garda". Si usa questo modo di dire quando ci sono gli indizi di un temporale imminente: cielo sempre più grigio, afa accompagnata da leggero venticello e nuvole sempre più nere. Fino a quando non viene giù a dirotto.

3. Ma te vien dal Dòeo?

"Ma vieni da Dolo?". Si usa dirlo ad una persona non tanto sveglia. Non ne abbiano a male gli abitanti della città, è la tradizione che parla, non un giudizio di chi sta scrivendo.

4. Se no ghe fosse el ponte, el mondo saría un'isoea

"Se non ci fosse il ponte il mondo sarebbe un'isola". Ci si riferisce al Ponte della Libertà. Della serie Venetia caput mundi.

5. Ma ti gà el moreto casa?

"Ma hai il neretto a casa?". Si dice normalmente quando qualcuno lascia la porta aperta. Con "moreto" ci si riferisce al servo di colore, un retaggio delle signorie che furono.

6. Magna e bevi che a vita ze un lampo

"Mangia e bevi che la vita è un lampo". Abbastanza chiaro, no? Non credo servano spiegazioni di sorta.

7. Da novèo, tuto ze beo

"Quando è nuovo, tutto è bello". Riferito in particolar modo ai primi tempi della vita di coppia, quando tutto và per il verso giusto e...si fanno scintille.