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A cura di Gianluca Anoè

"Pali marsi pali duri": come si divertivano i bambini veneziani qualche anno fa

Un tempo ci si divertiva con poco, basta osservare come giocano i bambini di oggi e ricordare o farsi raccontare come lo facevano quelli di un tempo. In un mondoiper-tecnologico come quello attuale è interessante (almeno credo) rispolverare la memoria su quelle che erano le attività più gettonate dai ragazzini di un tempo. Tra queste un gioco semplice, in grado comunque di alleggerire le giornate, il cosiddetto Pali marsi Pali duri.

Palimarsi Paliduri, in cosa consiste? Ua sorta di salto della cavallina, ma ben più complesso, che necessitava, per realizzarlo a regola d'arte, di doti atletiche e un'agilità non certo indifferenti. Un bambino, in piedi, poggiava la schiena contro un muro, mentre un altro stava appoggiato davanti a lui a novanta gradi, e così, in fila, altri due bambini. Quando partiva il grido "pali marsiii pali duriii", il giocatore di turno rispondeva, urlando: "ara che vegnooo!". Prendeva quindi la rincorsa, e cercava di balzare il più lontano possibile sulle spalle degli amici. Anche gli altri giocatori rimasti facevano la stessa cosa.

Quando tutti i giocatori erano in groppa ai tre bambini piegati sulla schiena, si era soliti contare fino a tre per tre volte, e poi cadere tutti per terra. Il giorno dopo ci si contava le botte e le ammaccature, ma faceva parte del gioco e del divertimento.

"Pali marsi pali duri": come si divertivano i bambini veneziani qualche anno fa

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