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Cronaca

Un Veneziano su 4 non riesce a pagare: Adico mostra bilancio su mutui e rate

L'indagine, condotta su 207 individui, riporta dati preoccupanti, certo non migliori del 2015: tanti - già 21 - i cittadini che da inizio 2016 hanno chiesto aiuto perchè in difficoltà

“Buongiorno, sono un disoccupato, non lavoro da un anno e ho un mutuo per la casa a tasso fisso di 850 euro al mese che non riesco più a pagare. Come posso fare?”. E’ questo, con variazioni più o meno rilevanti, il tenore di una delle tantissime segnalazioni che Adico riceve settimanalmente da parte di persone che non riescono più a pagare il mutuo della casa. Una situazione che, pur di fronte a dati incoraggianti sull’erogazione dei finanziamenti e sugli acquisti di immobili, diventa sempre più gravosa.

Secondo una indagine dell’Adico (alla quale hanno partecipato 207 soci veneziani) i problemi di insolvenza da parte delle famiglie nei confronti degli istituti di credito sono sempre più pressanti. Delle famiglie veneziane che hanno un mutuo per l’abitazione principale, una su quattro è in grave difficoltà nel pagamento. Fra queste, il 30% ha già saltato alcune rate, in media tre. Nei primi due mesi del 2016, Adico ha ricevuto 21 segnalazioni provenienti da veneziani  in difficoltà con il pagamento del mutuo, contro le 12 registrate nei primi due mesi del 2015 (+ 50%).

D’altra parte, anche guardando all’andamento delle cosiddette “sofferenze”, in altre parole dei crediti che difficilmente riusciranno a essere riscossi dalla banca, nella nostra provincia sono in continuo aumento a dimostrazione che da questo punto di vista non ci sono inversioni di tendenza.  

A fine 2014 le sofferenze delle famiglie in provincia ammontavano a 485 milioni di euro, che al terzo trimestre 2015 sono diventati 535 milioni (+10,5%). Se si pensa che nel 2011 i crediti a rischio insolvenza ammontavano a 308 milioni e che ora sono aumentati del 73%, ci si rende facilmente conto della situazione. In tale ambito, sempre nel 2015 Adico ha analizzato 60 mutui riscontrando su 6 di questi possibili tassi d’usura.

“Le famiglie sono in grave difficoltà nel pagamento dei finanziamenti  – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Le cose stanno peggiorando e ogni giorno riceviamo almeno una telefonata da parte di persone che non riescono più a onorare le rate e chiedono lumi su come accedere alla legge salva-famiglie che permette di sospendere il pagamento del mutuo per un massimo di 24 rate. Strumento utile ma pericoloso perché comunque al termine bisogna cominciare a pagare con tutti gli interessi accumulati nel periodo di sospensione”. Per quanto riguarda invece la direttiva europea sulla vendita della casa dopo 7 rate non pagate (che il governo italiano sta recependo portando a 18 le rate non onorate), Garofolini non ha dubbi: “per noi la casa è sacra e lo ribadiremo sempre. Per quanto riguarda la direttiva europea, si inserisce in un contesto molto caotico e in una situazione in cui, sebbene le tempistiche siano molto lunghe, le case vendute all’asta per insolvenza dopo sette rate non pagate sono comunque molte. Aver portato da sette a 18 le rate non pagate prima della vendita della casa è un fatto positivo, come è positivo che il surplus della vendita vada in tasca alle famiglie e non agli istituti. Al di là dunque della facile demagogia, il provvedimento, portato a 18 rate di insolvenza, può risultare in realtà anche vantaggioso per i consumatori e naturalmente fornisce una migliore garanzia alla banca che, in caso contrario, potrebbe chiudere i rubinetti dei finanziamenti”.

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