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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

UNA PIAZZA PER DUE A San Marco indipendentisti e "bòcoli" viventi

Venerdì un migliaio di veneziani hanno formato il classico bocciolo all'ombra del Campanile. Poi è stato il turno di centinaia di secessionisti

E' stato il giorno delle tradizioni e delle rivendicazioni. Con un unico grande palcoscenico a dare spazio prima a una iniziativa destinata a fare il giro del mondo: il "bocolo vivente", dove più di un migliaio di partecipanti si sono disposti all'ombra del Campanile per formare il classico simbolo dell'amore veneziano. Un amore che si esprime in modo concreto per la città più bella del mondo. Il ricavato della manifestazione, infatti, andrà al restauro e alla difesa dei nizioleti veneziani.

E' stato quindi formata una opera di land art da 850 metri quadrati di petali rossi e altri 150 di gambo e foglie verdi. Fotografata dal Campanile: "Una maniera nuova e contemporanea di vivere le tradizioni della città, per mandare al mondo un messaggio: Venezia è una città straordinariamente viva e moderna, che a partire dalle proprie bellissime tradizioni è capace di guardare al domani - dichiarano gli organizzatori, l'artista Elena Tagliapietra e lo scrittore Alberto Toso Fei - Se infatti i petali del bocolo sono stati formati da persone adulte, il verde del gambo era riservato ai più piccoli, a rappresentare il futuro. Inoltre, una rosa è stata dipinta sul volto di tutti i partecipanti creando un face painting da record".

BUSATO: "LA REPUBBLICA VENETA E' PIU VIVA CHE MAI" - VIDEO

L'iniziativa è stata un successo. Ma già quando il "bocolo" stava prendendo forma iniziavano a far capolino i primi gonfaloni di San Marco. I primi indipendentisti, accompagnati anche da simpatizzanti tirolesi e mantovani. Il mondo del secessionismo e del venetismo, dopo i recenti arresti tra "tanko" e "referendum", si è dato appuntamento all'ombra della Basilica. Anzi, ci è pure entrato. Visto che molti rappresentanti dei vari movimenti che compongono la galassia venetista hanno partecipato alla messa del 25 aprile celebrata dal patriarca Moraglia.

GARDIN MANIFESTA NONOSTANTE IL DIVIETO DELLA QUESTURA - VIDEO

"Veneto libero", è stato scandito incessantemente. "Par tera, par mar, San Marco", è stato l'urlo più forte. Erano centinaia con gonfaloni e vessilli per dimostrare che, sì, i venetisti ci sono. C'era Albert Gardin, che ha portato a termine la sua proessione vietata dalla questura attorniato dai propri simpatizzanti. "Questa grande manifestazione dimostra la volontà dei veneti di tornare indipendenti", ha dichiarato davanti alle telecamere. Come davanti alle telecamere ha parlato a lungo (del resto anche la stampa nazionale ha raggiunto la laguna quest'oggi) anche il leader indipendentista di Plebiscito.Eu Gianluca Busato, il quale in riva degli Schiavoni ha poggiato dei bocoli rossi sul gonfalone. Per poi, sorridente, sottolineare come "la repressione giudiziaria si è rivelata un boomerang. Siamo qui per festeggiare i nostri fratelli liberi nel cuore della Repubblica Veneta, che non mai stata viva come ora. Noi ci ritroviamo in questi simboli. Ci commuoviamo per loro. Quindi - conclude - tutti siano liberi di riconoscersi in quello che crede". Dopodiché la riproposizione dell'annuncio dell'emissione dei bond serenissimi: "Abbiamo ricevuto un ordine da venti milioni di euro", ha scandito.

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