L'otto marzo ancora in piazza a chiedere parità, di opportunità, di accesso alle carriere, di retribuzione. E parità anche nella distribuzione dei compiti che rientrano nella riproduzione sociale: gestione dei figli e della famiglia. «Volevamo riportare alla ribalta un tema che sembra scomparso dalle tv e dai giornali - dice Monica Zambon, segretario Filcams Cgil Venezia, organizzatrice del flash mob alle Barche, venerdì -. In concomitanza con una campagna internazionale che denuncia le diseguaglianze abbiamo deciso di manifestare con tutte le lavoratrici di Venezia». In campo dipendenti Pam, dei Musei Civici, di Coin, e di altri negozi della Città metropolitana.

Trovare lavoro

Non va meglio neppure sul versante delle pensioni, gli assegni previdenziali ripropongono, ancora più marcate, le differenze salariali fra generi, quando le lavoratrici vanno in pensione. Al netto però di una evoluzione che sembra prendere sempre più piede negli ultimi anni. A trovare più facilmente lavoro, negli ultimi 10 anni, sono le donne. I ruoli richiesti dal mercato sono relegati ai servizi, a bassa qualificazione e bassa retribuzione, spesso in modalità part time, o a termine, se non a chiamata. Qui le donne si collocano più facilmente, sempre secondo i dati della Cgil Veneto, ma restano confinate a posizioni e condizioni precarie, senza che ci sia una contropartita in termini di miglioramento del welfare sociale per la cura dei bambini e delle persone anziane o non autosufficienti. Sempre più spesso anche gli uomini, specie più giovani, ricoprono mansioni alle stesse condizioni e negli stessi settori.