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Borse, scarpe e abiti taroccati: lotta ai falsi, a Venezia oltre 3 milioni di pezzi sequestrati

La laguna è modello di difesa del "made in", intanto il commercio illegale si trasforma e diventa più "liquido". Dati del Censis relativi al 2016. «Coinvolgere di più i cittadini»

Lotta incessante ad articoli taroccati, il fenomeno è sempre fiorente ma in provincia di Venezia trova una efficace risposta nelle attività anti contraffazione. Sono 348 i sequestri e 103.608 gli articoli falsi sequestrati nel 2016 nel Veneziano dalla guardia di finanza e dell'agenzia delle dogane. Ma i numeri salgono se si considerano le operazioni di tutte le forze dell'ordine e delle polizie locali: tra il capoluogo e le località balneari in un anno sono stati effettuati 4.259 servizi antiabusivismo con denunce per 451 persone, 3.914 sequestri per un totale di 3,25 milioni di articoli falsi o non a norma sequestrati.

I dati sono stati presentati mercoledì in occasione della seconda settimana nazionale anticontraffazione del ministero dello Sviluppo Economico. Venezia è considerata vetrina del made in Italy e di conseguenza modello di lotta al mercato del falso. Negli ultimi cinque anni si è registrato un incremento del 20,8% dei sequestri, con una diminuzione però del 12,5% dei pezzi sequestrati: questo perché le organizzazioni criminali tendono sempre più a parcellizzare i carichi per sfuggire ai controlli e minimizzare le perdite in caso di sequestro. "Sempre più spesso la merce falsa viaggia in piccole quantità - comunica il Censis - confusa in un carico di prodotti originali, oppure i prodotti contraffatti arrivano in Italia come merce non dichiarata e sono intercettati per incongruenza tra le quantità dichiarate e quelle realmente trasportate".

Nel 2016 il settore più colpito è stato quello degli accessori (borse, cinte, portafogli), che hanno rappresentato il 57,5% del totale dei sequestri, seguiti dall'abbigliamento (20,1%) e dalle calzature (6%). È emerso che in Veneto esiste un vero e proprio asse della contraffazione: in provincia di Rovigo avvengono le fasi di assemblaggio e rifinitura, a Padova la commercializzazione all'ingrosso verso il resto d'Italia. Una piccola parte di merce è rinviata a Venezia, stoccata in magazzini sparsi nella periferia della città, per essere suddivisa e affidata ad ambulanti di origine africana incaricati di venderla ai turisti. Un'altra parte è inviata nei comuni costieri della provincia, dove la merce trova posto sulle bancarelle di venditori bengalesi e africani o nei negozi gestiti prevalentemente da cinesi.

"Le azioni per difendere Venezia come vetrina del «made in» - continua Censis - rendono il territorio un modello di strategie e di interventi basati sul coordinamento e l'impegno di tutti i soggetti coinvolti. La Prefettura è impegnata nell'assicurare la programmazione e il coordinamento delle attività di controllo e di contrasto. La Regione è valorizza e tutela dei prodotti locali, oltre ad attivare campagne di sensibilizzazione e informazione". Ultima iniziativa in ordine di tempo è l'istituzione, in maggio, dell'osservatorio sulla contraffazione in Veneto.

"A fronte di comunità straniere sempre più consistenti - specifica il resoconto di Censis - è necessario perseguire anche la strada del dialogo e dell'inclusione. E per arginare il mercato del falso, la sola azione di repressione e di contrasto non è sufficiente: occorre anche spingere sul pedale della sensibilizzazione e dell'informazione dei cittadini-consumatori per disincentivare l'acquisto e togliere ossigeno al commercio della merce contraffatta".

Dal 12 al 17 giugno si svolge in tutta Italia la seconda Settimana nazionale anticontraffazione organizzata dalla Dg Lotta alla Contraffazione-UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel corso della settimana si svolgono iniziative di studio, sensibilizzazione, animazione rivolte a stakeholder e cittadini, e si presenteranno le analisi provinciali del fenomeno della contraffazione a Napoli, Venezia e Cosenza realizzate dal Censis.

Questi sono i principali risultati della ricerca realizzata dal Censis per il ministero dello Sviluppo Economico, che sono stati presentati a Venezia nell'ambito della 2ª Settimana nazionale anticontraffazione da Loredana Gulino, Direttore Generale Lotta alla contraffazione-UIBM, e Massimiliano Valerii, direttore del Censis, con l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Venezia Francesca Da Villa, l'assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato e il prefetto di Venezia Carlo Boffi.

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