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Merce "taroccata"

Sequestrati al porto di Venezia oltre 51mila articoli di abbigliamento irregolari

La merce riportava l’indicazione “Made in China”, ma presentava etichette con segni distintivi riconducibili al territorio italiano

Oltre 51mila articoli di abbigliamento sono stati sottoposti a sequestro dai funzionari dell’Agenzia dogane e monopoli di Venezia, insieme ai militari del II Gruppo del comando provinciale della guardia di finanza. La merce, che proveniva dalla Grecia a bordo di una motonave, era contenuta in 40 colli ed è stata controllata al porto di Venezia.

Gli articoli riportavano l’indicazione “Made in China”, ma presentavano etichette con segni distintivi riconducibili all'Italia e al tricolore: insomma, elementi tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto fosse di origine italiana. La merce, destinata al mercato locale e costituita principalmente da giacche, cinture e maglie da donna, è stata messa sotto fermo amministrativo per violazione del codice del consumo e il verbale di sequestro è stato inviato alla Camera di commercio, competente in materia. L’operatore commerciale ha provveduto alla regolarizzazione, con l’apposizione delle regolari etichettature e la rimozione dei segni equivoci sull’origine dei prodotti.

L'operazione è stata commentata dal presidente del Veneto, Luca Zaia: «Proteggere le etichettature vuol dire tutelare non solo la salute del consumatore ma anche le nostre aziende, ancora di più in un momento come questo in cui si deve fare i conti con gli aumentati costi in conseguenza della crisi energetica. È necessario tenere alta guardia contro la concorrenza sleale e tutelare con ogni mezzo il Made in Italy, perché i prodotti sono ambasciatori dei nostri territori. Per questo ringrazio la guardia di finanza per l’importante sequestro di oggi».

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