Personale Actv contro l'accesso prioritario ai pontili: "Pericoloso, i turisti ci attaccano"
Troppo spesso, denuncia il sindacato Sgb, la divisione degli accessi è fonte di tensioni tra utenti e personale Actv. "Si rischiano aggressioni quotidianamente, le soluzioni sono altre"
L'entrata prioritaria ai pontili dei vaporetti Actv accende la discussione tra chi la reputa una soluzione utile per residenti e lavoratori e chi, invece, pensa che sia fonte di confusione e tensioni. Di quest'ultima idea è, ad esempio, il sindacato generale di base (Sgb) Venezia, che si scaglia con forza contro la sperimentazione attivata una decina di giorni fa. Soprattutto perché, a quanto pare, troppo spesso c'è il pericolo che i turisti perdano la pazienza per essere "discriminati" rispetto ai veneziani.
"Ogni giorno i lavoratori in prima linea rischiano di essere oggetto di aggressioni - attacca Nevio Oselladore, presidente del comitato lavoratori navigazione - Le offese rivolte al personale Actv non si contano più. I preposti al comando continuano a manifestare estreme situazioni di pericolo e chiedono alla stazione radio di inviare nei pontili gli agenti della forza pubblica e nel contempo di tamponare la situazione con unità in corse bis".
Insomma, per il sindacato questo è "un esperimento che non potrà avere futuro." La soluzione? "Anche molti veneziani mi hanno detto che bastava rimettere un battello ogni 10 minuti, come è sempre stato, e semmai con qualche rinforzo nelle ore di punta. Invece il comune ha deciso di scegliere le soluzioni più vergognose, soluzioni che discriminano coloro che contribuiscono a portare a Venezia ingenti somme di denaro. Come se non bastasse la differenza del prezzo dei biglietti tra veneziani e turisti".
Sicuramente, ammette Oselladore, esiste a Venezia un problema legato alla mobilità di cittadini e pendolari. "Ma non è questo il modo per risolverlo. Nessuna amministrazione cittadina ha mai avuto il coraggio di affrontare e di ripensare ad un nuovo progetto per la gestione dei flussi turistici, per un trasporto più confacente alle esigenze della città, e per un riordino di tutto quanto riguarda il traffico nei canali principali della nostra delicata città. Noi abbiamo più volte inviato a tutte le forze politiche un documento con una trentina di punti in cui si suggerivano iniziative risolutive, ma a Venezia comandano le categorie che gestiscono le lobby legate ai grandi poteri. Poteri economici che nessuno ha il coraggio di scalfire".