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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo Mose, parla Sutto: "Ho portato tre bustarelle a Orsoni". L'ex sindaco: "Falso"

Giovedì la prima udienza con i testimoni. Il collaboratore dell'ex presidente del Cvn: "Mazzacurati mi disse che il sindaco era un investimento perché era favorevole al Mose"

"Mi dà la busta chiusa, chiamo il professore e fissiamo l'appuntamento. Vengo ricevuto due giorni dopo, consegno la busta con i secondi 100mila euro e glielo dico". In tutto sono 250mila euro quelli che Federico Sutto, segretario di Giovanni Mazzacurati, dice di aver consegnato all'allora candidato sindaco al Comune di Venezia, Giorgio Orsoni. Suddivisi in tre bustarelle. Un "investimento sicuro", l'avrebbe definito l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, perché Orsoni sarebbe stato il primo sindaco in 20 anni favorevole alla realizzazione del Mose. Per la Procura in tutto i finanziamenti in nero ammontano a 400mila euro, in parte consegnati direttamente da Mazzacurati.

Soldi che il professore avrebbe ricevuto nel 2010 e che poi, secondo l'accusa e le testimonianze, avrebbe utilizzato per finanziare la campagna elettorale in atto. Giovedì si è svolta la prima udienza con testimoni del processo Mose: sono stati citati anche Pio Savioli, ex dirigente del Consorzio, e il medico di Mazzacurati. In aula ci sono alcuni imputati, tra cui lo stesso Orsoni e l’ex magistrato alle acque, Maria Giovanna Piva.

Sutto, rispondendo al pool di Pm (Carlo Nordio, Stefano Ancillotto e Stefano Buccini), ha ricordato le tappe del suo incarico a cavallo tra 2009 e primi mesi del 2010 quando, su indicazione di Mazzacurati e dopo accordi con Orsoni (con tanto di scambio di numeri telefonici di cellulari) ha sostenuto di aver portato 200mila euro in due tranche, da 100mila euro l'una, in buste bianche direttamente nell'ufficio di Orsoni e di averle lasciate, davanti a lui, sulla scrivania. Poi ha detto di aver consegnato su richiesta una terza busta con 50mila euro per delle "sopravvenute emergenze". Il rapporto tra Orsoni e Mazzacurati, secondo Sutto, aveva portato anche a finanziare attraverso Thetis (controllata del Cvn), la Coppa America di vela in laguna. Rapporto incrinatosi - sempre nel racconto di Sutto - a fine 2012, per motivi legati alla gestione dell'Arsenale che Orsoni aveva in gran parte restituito alla città estromettendo gli interessi che su quell'area aveva il Cvn.

Orsoni, però, smentisce le accuse di finanziamento illecito: "Solo menzogne - ha detto - non ho mai ricevuto le buste con i soldi". "Quando accettai di sottopormi alle primarie - racconta - ho chiarito che non ero in grado di fare campagna elettorale e che avrebbero dovuto occuparsene direttamente i partiti. Ero favorevole al Mose tanto quanto Brunetta e Costa. Non ho mai conosciuto Sutto: lui magari il mio studio l’avrà visto, forse c'è stato con Mazzacurati che veniva perché era mio cliente. Nel 2011 ci fu anche uno scontro tra me, Mazzacurati e Piva perché posi il veto ai finanziamenti all'opera se non fossero state riconosciute delle somme che io avevo concordato con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio".

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