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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

L'acqua alta blocca la Madonna ma non donna in lingerie a San Marco

Una foto di una donna in autoreggenti e reggiseno in piazza martedì mattina sta facendo il giro del web. Rinvio apertura Festa della Salute

L'acqua alta ha raggiunto non solo livelli elevati in centro storico, ma anche sul web. Che il picco da 125 centimetri avesse preoccupato residenti, turisti e pendolari martedì mattina si sapeva, ma a livello nazionale, in una giornata tragica per il maltempo nel Belpaese, l'hashtag "#acquaalta" ha raggiunto le prime cinque posizioni in fatto di trend su Twitter.

Qualcuno, poi, ha forse voluto sfruttare "l'onda social" per farsi fotografare in lingerie in piazza San Marco. Una donna "procace" con stivali e autoreggenti si è mostrata come "mamma l'ha fatta" all'ombra del Campanile. Reggiseno rosso e mantello "gentilmente aperto" a favore di obbiettivo della macchina fotografica. Non è chiaro se si tratti di una trovata pubblicitaria o una incursione decisa all'ultimo momento. Di certo la foto sta facendo il giro di Internet, incassando pochi commenti positivi da parte di chi a Venezia ci vive e ci lavora. E non vorrebbe che piazza San Marco diventi, come accade, soprattutto un set per chi cerca visibilità. L'autore dello scatto "ufficiale" (che per ora naturalmente non è possibile vedere) si chiama Renée Jacobs (famoso in tutto il mondo), e ha spiegato a Venessia.com di essere impegnato in un tour italiano per fotografare nudi femminili nel Belpaese.

Il picco dell'acqua alta è stato di 124 centimetri alle 11.30 circa. La marea, sostenuta dallo scirocco, ha raggiunto i 128 centimetri a Chioggia. Anche la festa della Madonna della Salute, molto sentita dai veneziani, ha dovuto fare i conti con l'alta marea. L'apertura del ponte votivo che porterà i fedeli alla basilica, infatti, è stata posticipata alle 14. Per mercoledì era stato previsto un altro picco da 125 centimetri alle 11, poi il bel tempo di mercoledì ha indotto il Centro maree ad annunciare una punta massima di 105 centimetri.

"Venezia ha vissuto un'altra difficile giornata di acqua alta, ma se il sistema di barriere mobili Mose fosse già stato in funzione la città sarebbe rimasta per gran parte all'asciutto". Lo sottolinea il Consorzio Venezia Nuova, il concessionario che sta realizzando per conto dello stato la grande opera di protezione, all'attualmente all'80% di avanzamento. "Se fosse stato in funzione il Mose - spiega una nota del Consorzio - con la procedura ordinaria in vigore avrebbe mantenuto in laguna un livello dell'acqua inferiore ai 110 centimetri, quota a cui è stata rialzata gran parte della città". Le paratoie del Mose si sarebbero sollevate alle 8.20 e richiuse alle 13.00, "mantenendo un livello in laguna pari a 103, 104 centimetri, data la rapidità d'ingresso della marea". Ma il sistema, rileva il Consorzio, può essere fatto funzionare all'occorrenza anche in un modo più flessibile. Se infatti in futuro le aree più basse della città, come Rialto e San Marco, non dovessero essere ancora difese con gli interventi previsti, al gestore del Mose, con evento come questo, sarebbe possibile aprire le paratoie con anticipo di un'ora, garantendo così un livello di acqua in laguna intorno ai 90 centimetri. "Questo - sottolinea il Consorzio - consentirebbe a quasi tutte le zone più antiche e preziose della città di essere protette da subito".

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