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Cronaca

Consorzio Venezia Nuova: "Col Mose la città sarebbe rimasta all'asciutto"

In una nota il concessionario che sta costruendo le paratie mobili afferma che l'opera sarà in grado di combattere tutte le maree: quelle più frequenti e anche quelle eccezionali

Con le dighe mobili del futuro Mose in funzione Venezia si sarebbe 'salvata' dalle acque alte eccezionali di questi giorni, restando all'asciutto: lo sottolinea il Consorzio Venezia Nuova, il concessionario che sta eseguendo la grande opera di protezione alla bocche di porto della Laguna. "In questi giorni - evidenzia il consorzio in una nota - si è visto come i finanziamenti per il Mose siano in realtà finanziamenti per Venezia. Basta rilevare il degrado a cui è sottoposta la città quando è sommersa da maree continuative di medio alto livello".

 

Con il Mose in funzione, semplifica il Consorzio, "giovedì 31 a fronte di una previsione di acqua alta per le ore 23.45 di 140 centimetri, di una permanenza della marea per tutta la notte sopra i 110 e di un successivo colmo alla mattina di giovedì attorno ai 140, l'innalzamento delle paratoie sarebbe avvenuto alle ore 20, quando in laguna ci sarebbe stato un livello di 65 centimetri. Le paratoie sarebbero rimaste alzate per 17 ore e abbassate intorno alle 13.30 del giorno successivo". Il livello di 65 centimetri in laguna, ricordano i vertici del consorzio di costruttori, è previsto dalla procedura cautelativa di gestione del Mose in occasione di eventi eccezionali, così da mantenere un invaso adatto a contenere per molte ore lo sversamento dei fiumi in laguna, la pioggia e l'acqua che entra tra una paratoia e l'altra.

 

Nelle peggiori condizioni meteo il livello può aumentare fino a 30 centimetri, rimanendo quindi sotto la quota di salvaguardia. Secondo il Consorzio, anche in occasione dei due 'colmi' di acqua alta, nella tarda serata di mercoledì (143 cm) e nella mattinata di giovedì (135), con un livello di marea in laguna intorno ai 90 centimetri, l'entrata in funzione del Mose avrebbe fatto sì che "piazza San Marco avrebbe avuto poche polle d'acqua solo intorno alle forine al centro della piazza, mentre la riva sul bacino non sarebbe stata sormontata".

 

"Per anni - conclude la nota del Consorzio - è stato dato il limite a cui doveva entrare in funzione il Mose: 110 centimetri. Questo non è un vincolo dell'opera, ma un livello concordato tra istituzioni: per limitare il numero di chiusure tra mare e laguna, e per stabilire un livello oggettivo di salvaguardia per chi avesse dovuto intervenire con ristrutturazioni e restauri o rialzo di rive e fondamenta in attesa che fosse completata l'opera. La gestione flessibile del Mose consente di fronteggiare tutte le maree, quelle eccezionali e quelle più frequenti". In base all'ultimo aggiornamento del crono-programma dei lavori il Mose dovrebbe essere ultimato in tutte e tre le bocche di porto nel 2016. (ANSA)

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