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Cronaca

Actv, Uil e l'opposizione chiedono la riapertura del tavolo. Cub vuol vedere i conti

Momento di riflessione e discussione sulla vertenza Actv, specie dopo le affermazioni del direttore Seno che ha dichiarato la situazione «drammatica» del bilancio aziendale e di voler procedere con il rinnovo definitivo dell'integrativo

«Prendiamo atto delle dichiarazioni del direttore generale del Gruppo Avm Giovanni Seno. Siamo preoccupati. Dopo sette mesi di duro confronto la Rsu e i sindacati hanno sottoposto un'ipotesi di accordo ai lavoratori di Actv, che superasse i problemi che hanno coinvolto negativamente l’azienda di trasporto, per provare a dare risposte al lavoro e al servizio». Ma il referendum del 10 e 11 agosto scorso è stato bocciato dal personale e l'azienda, che ha dichiarato una situazione «drammatica» dei conti, intende aprire subito le trattative per il rinnovo dell'integrativo definitivo e procedere alla riorganizzazione e alla disdetta unilaterale. Il sindacato Uiltrasporti e il segretario veneziano Francesco Sambo chiedono di tornare al tavolo.

«Il quadro generale è difficile e le risposte sono complicate, tuttavia l’azienda ha già unilateralmente applicato il disciplinare aziendale tagliando normativa, riposi, ferie e organici. Inoltre ha offerto un minor servizio alla città e pertanto ha sostenuto minori spese e costi. La domanda pertanto è scontata, vogliamo tornare a incassare anche adeguando il servizio rispetto alla domanda o solo attraverso i tagli? - chiede Uiltrasporti - Actv ha inserito ad esempio personale di vigilanza agli approdi per la sicurezza, non era meglio assumere qualche stagionale per effettuare qualche corsa in più? Ha subaffidato servizio che poteva fare in casa utilizzando il personale aziendale. Chiediamo, e lanciamo un appello al buon senso e alla responsabilità di tutti. Basta polemiche e diffamazioni gratuite al lavoro, ma al contrario, si pensi con lungimiranza a come affrontare il difficile e complicato mondo del trasporto pubblico veneziano dopo la risposta negativa dei lavoratori al referendum. Chiediamo di ritornare nel breve al tavolo unitario di confronto e ritornare nel breve ad offrire quel servizio di cui la città e il suo territorio necessita».

Dello stesso avviso i segretari metropolitano e regionale di Articolo Uno, rispettivamente Gianluca Trabucco e Grabriele Scaramuzza. «L’unico appello credibile che oggi bisogna fare è quello per la riconvocazione immediata del tavolo di consultazione tra azienda e parti sindacali, senza dilazioni e indugi. Una riconvocazione per riavviare un confronto che, per quel che ci riguarda, deve avere tre fondamentali priorità:
salvaguardare l’azienda e le sue professionalità, a partire dell’unitarietà della rete di navigazione lagunare e della rete di terraferma su gomma;
assicurare i servizi ai cittadini, evitando l'esternalizzazione a privati di corse o ambiti del trasporto pubblico; non arretrare rispetto ai livelli salariali e all’organizzazione del lavoro per i lavoratori dell’azienda». 

«L'esito del referendum è frutto delle scelte dei lavoratori e non è merito né demerito di qualcuno - scrive Giampietro Antonini del sindacato Cub - Certo il bilancio aziendale sarà chiuso anche in pareggio ma è sui dati trasparenti e certi che ci si confronta con l'azienda. E questo oggi più di ieri, con quello che sta succedendo è fondamentale. Entrate, spese, costo del personale, cassa integrazione e via di seguito. Tutti elementi su cui discutere. L'altra cosa fortemente discutibile è il fatto di essere arrivati a far votare lo stesso accordo del 16 giugno, riproposto uguale il 12 luglio e il 20 luglio. Nessuna differenza».

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