rotate-mobile
Cronaca

Actv, Seno chiede il dialogo e l'aiuto del governo. Bettin: «Relazioni al Mef sulla crisi»

Critiche e reazioni dal mondo politico e sindacale dopo la cancellazione dell'integrativo in busta paga

«Ritengo fondamentale iniziare un confronto costruttivo sugli istituti normativi ed economici integrativi aziendali. La attuale crisi epidemiologica e il conseguente crollo del turismo hanno colpito tutte le città, maggiormente le città d’arte ed in particolare modo Venezia. Le conseguenze nel nostro territorio sono evidenti: un massiccio ricorso alla cassa integrazione (cig), attività chiuse, un alto numero di disoccupati. Sinora, pur registrando nel 2020 una diminuzione di incassi da titoli di viaggio pari a 85 milioni di euro, Actv ha fatto un limitato ricorso alla cig e ha sempre anticipato la quota spettante ai propri lavoratori. Purtroppo i ritardi del governo nella liquidazione dei cosiddetti “ristori” hanno generato un pesante deficit di cassa (circa 39 milioni di euro)». Così ha commentato, il direttore del gruppo Avm Actv Giovanni Seno, la lettera inviata martedì ai sindacati con cui ha comunicato l'interruzione degli accordi con le parti sociali per l'integrativo in busta paga ai dipendenti Avm, Actv e Vela.

Le finanze non lo permettono, ha spiegato. «In ogni caso, il mandato ricevuto dall’amministrazione comunale è stato molto preciso: nessun licenziamento e mantenimento delle condizioni necessarie alla sussistenza della natura pubblica del gruppo e al conseguente eventuale futuro affidamento in house, in scadenza nel 2022. Il governo, oltre a non aver ancora liquidato quanto promesso, non ha purtroppo nemmeno ipotizzato quanto potrà essere l’eventuale contributo economico per il 2021. La lettera consegnata alle parti sociali non produrrà alcun effetto sino al 31 marzo. Entro tale data faremo di tutto per trovare un accordo che contempli misure contingenti e misure strutturali. Stiamo preparando un serrato calendario di incontri per avviare il dialogo nell’interesse dei lavoratori e dei servizi ai cittadini».

«Da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) risulta la richiesta ai Comuni di monitorare le situazioni e predisporre strumenti idonei a prevenire o fronteggiare le crisi aziendali», hanno commentato il consigliere di Verde e Progressista Gianfranco Bettin e il sindacalista Giampietro Antonini Sgb Cub. «Il decreto legislativo 19 agosto 2016 impone alle società a controllo pubblico di predisporre programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale. Laddove “emergano […] uno o più indicatori di crisi aziendale - dispone che - l'organo amministrativo delle società a controllo pubblico debba adottare senza indugio i provvedimenti necessari al fine di prevenire l'aggravamento della crisi». Il consigliere, in un'interrogazione, ha chiesto: «a che punto sia la predisposizione di tali specifici programmi di valutazione del rischio di crisi e se l’amministrazione comunale abbia già previsto o, nel caso, se intenda predisporre una relazione visto che la consultazione del Mef si chiuderà il prossimo 9 febbraio». Molte le reazioni dal mondo politico e sindacale dopo la lettera di martedì.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Actv, Seno chiede il dialogo e l'aiuto del governo. Bettin: «Relazioni al Mef sulla crisi»

VeneziaToday è in caricamento