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Cronaca

Vertenza Actv, si riparte da zero: «Senza il ritiro della disdetta sarà nuova lotta»

Lunedì 12 il tavolo di raffreddamento con Avm. Le richieste di lavoratori e sindacati, dopo il rifiuto della proposta aziendale, riguardano il turnover, le assunzioni e la temporaneità dei sacrifici

«Chi pensa di affrontare la pesante vicenda in atto con le solite modalità della trattativa sindacale ha perso di vista il senso del conflitto». A scriverlo è la sigla sindacale Fit Cisl. L'organizzazione, dopo esser stata definita "morbida" nelle azioni intraprese nel corso della vertenza con Avm Actv, ha rispedito al mittente la rappresentazione, dichiarando l'unità di intenti con le altre sigle (Filt Cgil, Ultrasporti, Faisa Cisal, Ugl Afta e Usb) che lunedì 12 luglio incontreranno l'azienda in procedura di raffreddamento. «Se ancora non si dovesse arrivare ad alcun punto di incontro - ha dichiarato oggi il segretario della Filt Cgil Valter Novembrini - si farà ricorso a nuove iniziative di lotta, non escluso lo sciopero». 

Questi i punti della discussione voluta dai sindacati, questioni sulle quali più volte dal 26 gennaio scorso le trattative si sono rotte. Sigle e lavoratori (Fit Cisl compresa) chiedono ancora il ritiro della disdetta unilaterale degli accordi normativi. E inoltre: lo sblocco del turnover, per procedere ad assunzioni immediate (mancano 70 unità nella navigazione e una cinquantina nell'automobilistico, hanno ribadito); il ripristino dei servizi almeno al livello dell'inverno del 2019 (con rinforzo dei serali sia via acqua che via terra, i quali dopo le 19 di sera diventano sempre più rarefatti, tram in primis); il ripristino delle motonavi per la linea 14 e in generale di mezzi idonei alla domanda, e infine una rivalutazione degli affidamenti esterni di servizi (come la linea 15 dell'automobilistico per l'aeroporto), che contempli piuttosto l'assunzione di addetti stagionali per tutti i giorni della settimana. «Non si può dare la colpa delle corse che saltano alle assenze dei lavoratori», continua Novembrini. «L'azienda sta già applicando la disciplina normativa che ha voluto e imposto. Cosa c'entrano i lavoratori?», si domanda Igor Cuzzolin di Ugl Aft.

«Sono 2 anni che non si assume nessuno. Il disciplinare viene rispettato ma il problema vero è che siamo sotto organico - commenta Francesco Sambo, segretario Uiltrasporti - Proveremo a chiedere la separazione tra l'aspetto politico della vertenza e gli innegabili problemi tecnici». La linea 2, per i sindacalisti, va allungata fino alle spiagge, e la linea 3, «va potenziata, non tagliata - affermano - per garantire il pieno diritto alla mobilità anche alle isole», ma non ci sono ancora sicurezze sulla copertura delle ore moto non pagate (230 mila nei ferry boat soprattutto). «Avevamo chiesto un tavolo istituzionale per le risorse che poi sono arrivate e hanno assicurato il pareggio del bilancio 2020 ad Avm. Perché far penare tanto cittadini e lavoratori?», commentano le organizzazioni. Domani, sabato 10 luglio, il sindacato guidato da Alberto Cancian (Usb) sarà alle 10.30 in campo San Geremia per una mobilitazione a sostegno del lavoro, anche nel trasporto pubblico locale. «Quest’anno l’intero gruppo Avm (con Actv e Vela) è intenzionato a non sostituire chi va in pensione. È chiaro il progetto: creare un’azienda più piccola, con meno lavoratori, pagati peggio, per favorire il peggior offerente, ossia il privato. Da tempo segnaliamo anche investimenti sbagliati, come l’acquisto di un cantiere navale a Pellestrina, per mandare poi i mezzi a Monfalcone a fare le manutenzioni, e le sovvenzioni da parte dell’azienda di eventi culturali. Soldi che sono il frutto del lavoro delle maestranze e vanno reinvestiti per un buon servizio di qualità alla città e buona occupazione ai lavoratori».

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