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Cronaca

La scuola chiuse per fallimento, gli studenti veneziani chiedono rimborso del prestito

Su 140 studenti, 13 si sono visti rifondere solo parte del denaro e per questo si sono rivolti ad Adico. L'associazione, dopo la mediazione, si è rivolta all'arbitro bancario e finanziario

La scuola, con dieci sedi in Italia, aveva chiuso i battenti l'anno scorso, lasciando a piedi centinaia di persone. 140 persone sono state rimborsate totalmente e in tempi più che accettabili, altre 13 sono state costrette a ricorrere tramite Adico all’arbitro bancario e finanziario per far valere i propri diritti.

La vicenda dell'istituto che proponeva classi in lingua inglese, fallito alcuni mesi fa, s’è conclusa con un successo quasi totale, dove quel “quasi” mette in evidenza i diversi atteggiamenti tenuti dalle banche rispetto alla finanziarie. In pratica, tutti gli studenti, soprattutto veneziani ma in parte anche trevigiani, che hanno pagato tramite Intesa San Paolo i corsi poi sospesi all’improvviso, hanno ottenuto la restituzione dell’intero finanziamento, mentre le tredici persone che si sono rivolte ad un altro istituto bancario, hanno riavuto indietro solo due mesi di rate, quelle corrispondenti al periodo in cui le sedi hanno chiuso i battenti.

"Noi siamo i primi a denunciare le banche quando si comportano scorrettamente - ha commentato Carlo Garofolini, presidente dell’Adico - Non per niente stiamo seguendo tantissime persone invischiate con le azioni della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e a marzo cominceremo con tali istituti alcune mediazioni. In questo caso, però, Banca Intesa si è comportata in modo corretto, rispettando quello che è il codice del consumatore e restituendo agli studenti tutto ciò che avevano investito, dato che il contratto con la scuola di inglese è stato disatteso dalla scuola stessa. Con l'altro istituto il nostro ufficio legale sta invece cercando il “dialogo” da mesi, e solo da qualche settimana ha ricevuto una risposta che ritiene insoddisfacente, in quanto la finanziaria conferma di voler sborsare, cosa che ha già fatto, solo due rate”.

Ora l’associazione, che da circa un anno sta seguendo 150 ex studenti della scuola, ha predisposto il ricorso all’arbitro bancario e finanziario, per chiedere all'istituto la restituzione di quanto pagato dagli studenti per corsi che non hanno svolto o che hanno svolto solo in parte.  “In questa partita, per ora, la banca sta mostrando molta più serietà rispetto alla finanziaria - conclude Garofolini - Ci auguriamo che con il ricorso, compreso ancora nella fase di mediazione, si possa definitivamente risolvere la questione con un successo completo per tutti gli studenti che si sono rivolti a noi”.

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