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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Lettera al prefetto: «Basta aggressioni ai lavoratori Actv»

I sindacati: «La situazione sta sfuggendo di mano». Sambo e Baglioni: «È così che la città di Venezia punta sulla ripartenza del turismo?». Martini: «La tenuta psicologica di lavoratori e cittadini è messa a dura prova»

«Egregio signor prefetto, Le scriviamo per rappresentarle tutta la nostra preoccupazione per quanto sta accadendo in questi giorni nel nostro territorio, in particolare nella città d'acqua». Le organizzazioni sindacali scrivono al prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, dopo le ripetute tensioni e aggressioni a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale, che vedono continuamente contrapposti da un lato i preposti al comando, conducenti, piloti e marinai, e dall'altro gli utenti. I primi nell'arduo tentativo di rispettare e far rispettare le regole, i passeggeri nel pretendere il loro diritto alla mobilità. Prerogative che al momento non sembrano trovare alcun punto di conciliazione. 

Nell'ultimo weekend con la città presa d'assalto dai visitatori della Biennale e della Vogalonga, puntualmente la calca di persone agli imbarcaderi e dentro ai mezzi, bus, vaporetti e tram, è stata immortalata dagli scatti e dai video che hanno fatto il giro dei social. A esser preso di mira, spiegano Ugo Agiollo di Cgil, Paolo Bizzotto della Cisl e Igor Bonatesta della Uil, «è chi rappresenta l'azienda ed è chiamato a far rispettare le regole. Vogliamo sottolineare la nostra preoccupazione per episodi ripetuti che riguardano la garanzia del mantenimento dell'ordine pubblico nei mezzi e negli approdi Actv - continua la lettera delle sigle sindacali -. Stiamo assistendo ad aggressioni verbali, e non solo, verso lavoratori da parte di un'utenza esasperata. Lavoratori che non hanno scelta in relazione al tentativo di far rispettare le disposizioni legislative e aziendali che regolano il servizio. Non si può pensare che chi lavora sia chiamato a disapplicare norme e leggi per evitare che si succedano fenomeni come quelli cui abbiamo assistito. Le chiediamo di intervenire nei punti più nevralgici e nei momenti di picco della giornata dei flussi di passeggeri e comunque nella maniera che riterrà opportuna per evitare che la situazione peggiori ulteriormente. Inoltre si auspica un intervento per far sì che l'amministrazione comunale rinforzi i servizi quando si renda necessario».

A chiedere al governo una deroga al governo, almeno sui mezzi acquei, della capienza al 50%, ormai di fatto disattesa quotidianamente, sono stati il prefetto Zappalorto stesso e la Regione che la scorsa settimana hanno fatto pervenire la loro richiesta relativa ai mezzi acquei, in particolare, a bordo dei quali ci sono ampi spazi aperti. La lettera inviata ai ministri dei Trasporti e della Salute, Giovannini e Speranza, non ha per ora avuto esiti. Ma l'intensa programmazione di eventi che attende Venezia da qui a luglio, con il Salone nautico il prossimo fine settimana e soprattutto il G20 dei ministri dell'economia in piena estate - evento di enorme portata per cui le forze di polizia si stanno già organizzando - in mancanza di risposte sarà improbabile dare risposte a chi vive e lavora in città.

«La situazione del trasporto pubblico sta degenerando rapidamente, e ormai le scene di tensione sui mezzi sono all'ordine del giorno - scrivono la capogruppo del Pd in Consiglio comunale Monica Sambo e il consigliere Alessandro Baglioni (Pd) -. Ai disservizi sulle linee per le isole, in particolare Murano, e sui mezzi utilizzati dai pendolari, si aggiungono le gravi problematiche durante i fine settimana. Anche (domenica) i pochi mezzi per Venezia erano stracolmi, ben al di sopra della capienza consentita per legge; inoltre la disorganizzazione di Comune e Actv ha fatto sì che non sia stata comunicata all'utenza, nemmeno via Telegram, nessuna corsa bis. È scandaloso che i cittadini e i visitatori che dalla terraferma cercano di raggiungere Venezia non trovino più nemmeno gli orari alle fermate. È così che la città di Venezia punta sulla ripartenza del turismo? A questi disagi enormi si aggiungono le problematiche sul servizio serale insufficiente e che non tiene conto della riapertura serale di locali e ristoranti. Faremo ogni azione presso il Comune per far sì che vengano posti correttivi al più presto, al fine di dare un servizio degno di tal nome alla città di Venezia e per salvaguardare la sua economia, che rischia di subire danni enormi da questa situazione».

«La situazione peggiorerà, le presenze in città aumenteranno e la pressione sui mezzi pubblici sarà ancora più forte - scrive il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) -. La tenuta psicologica dei lavoratori è messa a dura prova. I cittadini non capiscono perché devono subire una situazione di questo genere in un servizio che è pubblico e obbligatorio. Cosa si aspetta per intervenire? Le nostre interrogazioni al sindaco e alla giunta non hanno trovato risposta. Si tratta della incolumità, fisica e psicologica, delle persone. Come si può candidarsi a livello nazionale e non riuscire a garantire la sicurezza nel servizio di trasporto pubblico cittadino? Questa è la città che si candida a diventare, nel disegno di Regione e Comune, "capitale mondiale della sostenibilità" ma non si punta ad aumentare le corse e assumere personale, gestendo la situazione "alla bisogna" con dei bis. Il dubbio che sorge è che si voglia portare il trasporto pubblico al collasso, per iniziare a subappaltare linee ai privati. Il collegamento San Giuliano-Lido dei weekend potrebbe essere un primo passo?».

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