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Cronaca

"Aiuti esterni a pagamento durante l'esame", Ca' Foscari scova tre furbetti e va in Procura

L'ateneo si è rivolto ai magistrati chiedendo di andare fino in fondo. Gli studenti sono stati sottoposti a sanzione disciplinare. Il rettore Bugliesi: "Vigiliamo, convinti siano casi isolati"

L'aiutino arrivava dall'esterno, attraverso lo smartphone. Solo che i furbetti stavolta sono stati scoperti e Ca' Foscari annuncia la mano pesante. Tre studenti sono finiti nei guai dopo aver sostenuto l'esame scritto di alcuni insegnamenti di area economica dell'ateneo lagunare: avrebbero barato ricevendo dati, testi o soluzioni di esercizi via cellulare o altri dispositivi. Il sospetto è che questi casi accertati possano anche non essere isolati, configurando la possibilità di un giro più ampio di appoggi a pagamento per superare i test. Inevitabili, nei confronti dei "furbetti" sono scattate sanzioni disciplinari e pure un esposto in Procura: Ca' Foscari infatti intende andare fino in fondo, lanciando la palla alla magistratura.

Come detto, sono tre gli episodi accertati di studenti scoperti a ricevere, dietro pagamento, aiuti esterni durante la prova scritta. Si trovavano in due aule diverse, alle prese con due classi dello stesso corso. I test erano identici nella sostanza, ma diversi nella forma. Uno degli universitari, però, non si è accorto di aver risposto a un quesito che non gli era stato posto. Una volta accertate le dinamiche degli episodi in questione, come previsto dalla legge, l’ateneo ha provveduto a presentare un esposto alla Procura di Venezia nei confronti dei presunti autori esterni degli illeciti, fino a questo momento non identificati, e ha avviato la procedura per comminare azioni disciplinari nei confronti degli studenti coinvolti. Le loro declinazioni dipenderanno da quanto deciderà la commissione disciplinare, che indagherà sull'accaduto e proporrà agli organi competenti una misura che potrà andare dalla semplice reprimenda alla sospensione della possibilità di sostenere esami per un periodo che va da 3 a 6 mesi. Ciò che più deve preoccuparli, però, è la possibile connotazione penale e civile della vicenda. Visto che l'Ateneo ha deciso di coinvolgere la magistratura, anche se solo per identificare i suggeritori.

"Questi comportamenti, assolutamente non tollerabili, sono contrari ai principi fondamentali della Carta dei Diritti e Doveri degli Studenti e del Codice Etico dell'ateneo - dichiara il rettore, Michele Bugliesi - Ca' Foscari, pur nella convinzione che si tratti di episodi isolati, continuerà ad attivare tutte le misure possibili per impedire che si ripetano e sanzionerà gli studenti responsabili secondo le proprie norme disciplinari, a tutela della serietà e del prestigio dei corsi di studio. La tendenza dei ragazzi a cercare aiuti è un fatto naturale - conclude - ma questo tipo di situazioni non ci era noto".

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