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Cronaca Dolo

Tornado, sindaci in trincea: "Niente aiuti concreti". Si guarda a Roma

Il Governo si starebbe muovendo per classificare l'evento di due mesi fa come "distruttivo". Così si coprirebbe il 75% del fabbisogno. A Mira entro fine mese si distribuiranno i fondi solidali raccolti

A due mesi dal disastro il grosso punto di domanda è uno solo: quando arriveranno i risarcimenti statali? E a quanto ammonteranno? Sono interrogativi che chi ha subito danni alla propria casa o alla propria azienda si pone ogni giorno cui spetta alle istituzioni rispondere. "Stato e Regione? Chi ha più visto qualcuno - dichiara Massimo Calzavara, sindaco di Pianiga - C'è una ricostruzione in atto, e la solidarietà non si è mai fermata. Ma a dispetto della presenza "fisica" delle istituzioni regionali e statali finora nel nostro territorio non è ancora arrivato nulla. Quindi per ora a noi non rimane che lavorare con i nostri concittadini per recuperare fondi. Aiutateci, la solidarietà della nostra gente è stata l'unica cosa concreta che ho visto fino a questo momento. Abbiamo 11 milioni di euro di danni, 780 abitazioni colpite, di cui solo tra il 20 e 30% coperte da assicurazione, con tutti i problemi del caso per ottenere i pagamenti".

Dunque non si muove nulla sul fronte istituzionale? Il sindaco di Dolo, Alberto Polo, non la vede così. Anzi. Potrebbero arrivare anche buone notizie nelle prossime settimane: "Il commissario straordinario Alessandro De Sabbata, nominato dal Governo per l'emergenza - spiega -, ha ora il compito di procedere a una valutazione della situazione per arrivare a costituire un percorso ad hoc in fatto di risarcimenti ai privati". Qui sta la novità: perché stando alle schede che le tre amministrazioni starebbero compilando, l'Esecutivo si starebbe muovendo nell'ambito di un evento considerato di tipo "distruttivo", come fu per il terremoto dell'Emilia-Romagna. Ciò è importante perché cambia di molto la percentuale dell'ammontare dei danni che potrebbe essere coperta da Roma, con che tempi e modi si vedrà. Se con l'alluvione del 2012, infatti, la percentuale di contribuzione fu del 20%, in questo caso la somma potrebbe lievitare fino al 75%. Non bruscolini. Dopodiché servirà capire se l'iter istituzionale non subirà intoppi e, soprattutto, se arriverà alla fine l'ok dal Governo o dal Parlamento.

Intanto, però, i soldi servono subito. Almeno per gestire l'emergenza. E' per questo motivo che l'amministrazione comunale di Mira entro la fine del mese consegnerà le risorse raccolte grazie alla solidarietà dei cittadini alle 56 famiglie che hanno subito danni due mesi fa: "Stiamo rispettando il nostro cronoprogramma - spiega il sindaco Alvise Maniero - il 15 settembre ci sarà la chiusura del bando per presentare la richiesta danni, dopodiché serviranno due settimane per i conteggi". In ballo ci saranno quasi 300mila euro, ossia i fondi arrivati sul conto corrente solidale aperto dal Comune. Una quota simbolica, il 10%, andrà alle imprese, che lamentano danni per sette milioni di euro, il resto andrà ai privati, che invece hanno subito danni per un milione. "In questo modo copriamo almeno il 30% del bisogno, e la gente potrà avere i soldi in mano - conclude  il primo cittadino - qui possiamo  davvero fare la differenza". 
 

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