Al via l'abbattimento dell'ultima palazzina alle Vaschette di Marghera | VIDEO
In questi giorni si stanno effettuando i sopralluoghi per il via libera definitivo alla demolizione degli ultimi civici rimasti. Il prossimo passo sarà la riqualificazione dell'area
Si avvicina l'atto finale per le palazzine delle Vaschette a Marghera: dalla prossima settimana, infatti, inizieranno i lavori di demolizione dell'ultimo dei dieci edifici che erano stati realizzati a Ca' Emiliani, in via Pasini, negli anni Cinquanta per ospitare gli esuli istriano-dalmati arrivati a Venezia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Strutture che, nel tempo, erano state a poco a poco abbandonate diventando simbolo di degrado sociale ed economico.
Già nel 2017 l’inquilino regolare del civico 101 aveva denunciato numerose problematiche: «Io e mio padre non possiamo muoverci finché non avremo un'alternativa, che sollecitiamo da anni. Dal 2009, ovvero quando la zona è passata dal Demanio al Comune. In diverse occasioni mi è stata prospettata una soluzione, ma si è sempre concluso tutto con un nulla di fatto».
Ora l’iter per la demolizione “controllata” dell’edificio è già iniziato: si è conclusa la fase relativa all'individuazione e alla dismissione delle condotte di luce, acqua, gas e telefono, e dalla prossima settimana le gru entreranno in azione con l'obiettivo, entro un mese, di liberare completamente l'area dalle macerie e di bonificarla.
«È un momento – sottolineano la vicesindaco Luciana Colle e l'assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, che questa mattina ha effettuato anche un sopralluogo – che attendevamo da tempo. Finalmente riusciamo a mettere la parola fine ad una vicenda lunga e complessa e, per questo, un particolare ringraziamento va al prezioso lavoro dei nostri uffici che sono stati in grado di risolvere quegli ultimi intoppi burocratici legati a questioni di eredità e di permute dei proprietari, necessarie per ricollocare gli ultimi residenti. Così potremo finalmente abbattere anche questo ultimo edificio, che ospitava i civici 101 e 103, per poter poi avviare alla fase successiva dell'operazione, quella del riutilizzo dello spazio».